MS: Office migliore di OpenOffice

MS: Office migliore di OpenOffice

Il big di Redmond confronta la propria suite per l'ufficio con il rivale open source OpenOffice, elencando diversi motivi per cui un'azienda dovrebbe acquistare il primo piuttosto che scaricare il secondo
Il big di Redmond confronta la propria suite per l'ufficio con il rivale open source OpenOffice, elencando diversi motivi per cui un'azienda dovrebbe acquistare il primo piuttosto che scaricare il secondo


Redmond (USA) – Microsoft valuta con attenzione i pericoli per il proprio business che provengono dal mondo open source, persino quando la sfida closed-open si gioca su di un mercato, quello desktop, dove il gigante di Redmond conserva un dominio quasi assoluto.

Ne è un esempio la recente pubblicazione, nella sezione del sito di Microsoft dedicata ai partner, di un depliant ( Update : v. qui ), definito “competitive guide”, che mette in luce quelli che, secondo il big di Redmond, sono i vantaggi di Office rispetto al suo maggiore contendente open source, OpenOffice .

Nella guida di Microsoft si elencano alcune delle principali novità di OpenOffice 1.1 , come ad esempio i filtri per l’esportazione dei documenti in formato PDF e Flash, e le caratteristiche chiave che differenziano la suite gratuita da StarOffice, nota versione a pagamento commercializzata da Sun. Microsoft elenca poi quelli che, a suo parere, sono i “miti” da sfatare relativi a OpenOffice.

Come sta già facendo da tempo nello scontro Windows-Linux, Microsoft ha tirato in ballo il total cost of ownership (TCO, costo complessivo di proprietà), un elemento che reputa a favore della propria suite. È noto come il colosso di Redmond sostenga, insieme a diversi analisti, che il prezzo della licenza di un prodotto incide solo marginalmente sui costi che un’azienda deve sostenere, ad esempio, per testare e installare il software, migrare da altre soluzioni e formare i dipendenti. Nel caso di OpenOffice, a questi costi Microsoft aggiunge anche quelli eventualmente legati all’acquisto di un client di e-mail, non incluso nella suite, e alla conversione dei documenti e delle macro di Office.

Microsoft vuol demolire anche il luogo comune secondo cui “OpenOffice va benone per tutti quelli che usano solo le funzionalità di base”. Secondo l’azienda, infatti, le aziende di oggi “non operano in uno spazio vuoto”, ma necessitano di strumenti di base per la collaborazione. “La creazione dei contenuti – spiega il big di Redmond nel proprio documento – rappresenta ormai solo una piccola parte di ciò che è necessario alle piccole aziende”.

La mamma di Office elenca poi quelli che, dal suo punto di vista, sono gli svantaggi di OpenOffice.


Le principali debolezze di OpenOffice, secondo Microsoft, sono date dal fatto di non disporre di “team di sviluppo o di supporto dedicati” e di offrire una compatibilità solo parziale con Office (citando, a tal proposito, formattazione, integrazione dei documenti, link dinamici ai dati, macro ecc.). Per quel che riguarda il primo punto, c’è da dire che alla fine dello scorso anno Sun ha esteso agli utenti di OpenOffice buona parte servizi di supporto, sia a pagamento che gratuiti, già offerti per StarOffice.

Fra i vantaggi che, secondo Microsoft, contraddistinguono Office vi sono invece la facilità d’uso, la flessibilità, il servizio di supporto, la capacità di migliorare e velocizzare il lavoro, l’interoperabilità con le altre soluzioni di Microsoft, la sicurezza (protezione dai codici malevoli, dalla perdita dei dati e dagli accessi non autorizzati ai documenti) e l’integrazione con strumenti per la collaborazione e il back-end.

Negli scorsi giorni su Internet sono apparsi vari commenti in risposta al documento di Microsoft, ed in particolare uno, intitolato ” Microsoft displays fear, uncertainty, and doubt toward OpenOffice.org “, pubblicato sulla nota risorsa dedicata all’open source Newsforge.com. L’autore, Taran Rampersad, ribatte punto per punto alla comparativa di Microsoft, sottolineando, in merito alla questione dei costi, che OpenOffice ha dalla sua la capacità di girare su di un certo numero di sistemi operativi gratuiti (come molte distribuzioni di Linux e FreeBSD), richiede minori risorse di sistema e può essere affiancato ad altri software gratuiti, come Mozilla. Egli afferma poi che la limitata compatibilità di OpenOffice con i formati di Office è data esclusivamente dal fatto che Microsoft non ha reso pubblici i propri formati. Per quel che riguarda la sicurezza, Rampersad ha messo sul piatto della bilancia l’annoso problema dei virus per Windows e Office.

Sul sito Linuxfr.org è invece apparso, alcuni giorni fa, un messaggio che ironizza sulla scelta di Microsoft di pubblicare il proprio depliant in formato PDF.

“Ironia della sorte, Microsoft ha pubblicato questo documento nel formato rivale PDF che, al contrario di OpenOffice, Office non è in grado di gestire”.

All’inizio dell’anno Microsoft ha dato il via ad una campagna pubblicitaria focalizzata sulla comparazione dei costi reali fra Windows e Linux.

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Pubblicato il 30 mar 2004
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