Dal DL Urbani alla Carta dei diritti?

Dal DL Urbani alla Carta dei diritti?

La richiedono i sostenitori delle libertà digitali, tra cui il verde Cortiana. Più garanzie per utenti e operatori per far crescere il nuovo medium e non ostacolare mercato e innovazione
La richiedono i sostenitori delle libertà digitali, tra cui il verde Cortiana. Più garanzie per utenti e operatori per far crescere il nuovo medium e non ostacolare mercato e innovazione


Roma – Il senatore dei Verdi Fiorello Cortiana , presidente dell’Intergruppo Bicamerale per l’Innovazione Tecnologica, non ha usato mezzi termini per attaccare il decreto Urbani durante una conferenza sulle frontiere della comunicazione telematica che si è svolta a Firenze lo scorso sabato durante il convegno “Terrafutura” sulle nuove prospettive dello sviluppo economico e sociale. Si è parlato di open-source e pubblica amministrazione, di diritto alla comunicazione ma sopratutto delle ultime, rilevanti novità della legislazione italiana in materia telematica.

Cortiana ha ancora una volta sferrato un assalto al famoso decreto salvacinema, che anch’eglio definisce “decreto Grande Fratello”, aggiungendo che “il P2P a fini non commerciali non è pirateria” . Nonostante questo, le istituzioni promuovono un controllo tout-court della Rete e nel tentativo di tutelare la proprietà intellettuale limitano la libertà di comunicazione . Questi elementi di controllo non possono “essere dettati da logiche mercantili che minano la libertà personale”, che pretendono di trasformare i provider in controllori dell’attività comunicativa. Gli utenti non sono semplici consumatori ma hanno il diritto di scegliere delle tecnologie libere, basate sulla libera circolazione dei dati digitali.

Secondo Cortiana, impegnato in una battaglia parlamentare per scardinare le agende politiche che pretendono di controllare la Rete, “è evidente che se di volta in volta si riprorranno controlli sull’attività telematica del cittadino, sempre più persone si mobiliteranno per ottenere una carta dei diritti della cittadinanza telematica”.

Vi è pertanto la necessità di una direttiva europea di iniziativa popolare per salvaguardare la libertà della Rete, perchè ormai i “tempi sono maturi” : l’esplosione di nuove testate giornalistiche, portali e comunità virtuali, denota che Internet è l’ambiente sociale del futuro. L’obiettivo fondamentale, emerso nel corso della conferenza fiorentina, è di estendere a livello europeo la tutela della libera riproducibilità dei saperi, attraverso l’uso estensivo di licenze pubbliche come GPL e Creative Commons .

Come ha ricordato Jason Nardi di Unimondo.org , in questi anni è sempre più importante dover contrastare la privatizzazione dei saperi ed affermare i diritti globali per vivere in una società aperta, democratica e libera.

Durante la prima fase del WSIS , il Summit mondiale sulla società dell’informazione (Ginevra, 2003 – Tunisi, 2005), furono stabilite delle verità inconfutabili sulla necessità della libertà telematica: “La comunicazione è un processo sociale fondamentale, un bisogno umano di base ed il fondamento di qualsiasi organizzazione sociale”.
(Tommaso Lombardi)

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Pubblicato il
6 apr 2004
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