Intel, via il piombo dai processori

Intel, via il piombo dai processori

Il maggiore produttore al mondo da quest'anno taglia del 95 per cento la presenza del materiale inquinante nei suoi prodotti, un annuncio atteso dovuto anche allo sviluppo di nuove tecniche di produzione
Il maggiore produttore al mondo da quest'anno taglia del 95 per cento la presenza del materiale inquinante nei suoi prodotti, un annuncio atteso dovuto anche allo sviluppo di nuove tecniche di produzione


San Jose (USA) – Viene applaudito e seguito con interesse da chi ha a cuore l’ambiente la conferma data da Intel nelle scorse ore di una riduzione drastica della presenza di piombo nei propri processori.

Considerato da sempre uno dei materiali più inquinanti, considerando anche come lo smaltimento di computer e altri apparati avvenga in mezzo mondo senza attenzione all’impatto ambientale, il piombo nei processori di Intel a partire da quest’anno sarà ridotto del 95 per cento. La diffusione del piombo nell’ambiente provoca numerosi danni e può causare patologie molto serie anche agli esseri umani.

L’annuncio è significativo proprio per il ruolo di mercato che ha Intel, i cui processori sono oggi diffusi su tutto il Pianeta, e dunque per la ricaduta positiva da un punto di vista globale che assume una decisione del genere.

L’azienda ha sottolineato di voler procedere in questa direzione per questioni ambientali e ha ricordato che dalle proprie flash memory il piombo già è stato rimosso. Ora sarà praticamente “cancellato” da chipset e microprocessori anche grazie, ha affermato Intel, alla collaborazione di altre industrie del settore.

La possibilità di ridurre significativamente la presenza di piombo deriva dallo sviluppo dei nuovi materiali e delle nuove tecnologie di processo. Inoltre si tratta di una sorta di “atto dovuto”. Basti pensare che l’Europa si è dotata di una direttiva che dal 2006 impone all’intero settore, a partire dai produttori, nuove politiche ambientali e, tra queste, anche l’eliminazione del piombo.

“Il nostro obiettivo – ha dichiarato un funzionario della società di Santa Clara – è stato quello di sviluppare una soluzione globale capace di rispondere alle necessità e alle preoccupazioni dei nostri clienti e fornitori, dai materiali di packaging alla costruzione di motherboard”.

Sebbene siano ancora molti i paesi nei quali lo smaltimento dei rifiuti tecnologici avviene senza normative e strutture capaci di far fronte alle sue conseguenze ambientali e nonostante il fatto che nei computer, telefonini e altri dispositivi elettronici non solo il piombo ma numerose altre sostanze sono potenzialmente molto pericolose, la mossa di Intel viene applaudita. Sulla stessa strada, peraltro, si sta posizionando anche la rivale AMD e i produttori di telefonini .

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Pubblicato il
9 apr 2004
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