Su Napster circolano album tutti interi

Su Napster circolano album tutti interi

Secondo Webnoize è questa l'ultima trovata degli utenti del sistemone scambia-file per aggirare i filtri posti allo sharing. Gli ultimi rantoli di una creatura che è sul punto di mutare pelle, sperando di non rimanerci secca
Secondo Webnoize è questa l'ultima trovata degli utenti del sistemone scambia-file per aggirare i filtri posti allo sharing. Gli ultimi rantoli di una creatura che è sul punto di mutare pelle, sperando di non rimanerci secca


Web – I filtri di Napster continuano a far acqua da tutte le parti e i suoi utenti continuano a “passarsi” nuovi modi per aggirare gli ostacoli posti dal sistemone alla condivisione di certi file. L’ultima novità è il ricorso alla distribuzione di album interi, non più pezzo per pezzo.

Ad affermarlo è Webnoize , osservatorio sulla Rete che del file-sharing ha fatto il proprio core-business. Secondo le sue rilevazioni, con la dizione “entire album”, gli utenti si continuano a scambiare nella massima tranquillità anche quella musica che i discografici della RIAA hanno chiesto a Napster di escludere dal proprio sistema. Webnoize sostiene di aver individuato 50 album completi di autori la cui produzione dovrebbe essere in teoria impedita da Napster.

La verità sotto a tutto questo, però, è che per Napster si avvicina rapidamente il momento in cui diverrà un servizio a pagamento gestito da Bertelsmann-BMG. Oggi è un servizio rantolante, una parvenza di quello che fu nel suo momento d’oro, quando a Napster si connettevano decine di milioni di utenti che, oggi, stanno sempre più spesso migrando sulle numerose alternative, Aimster e Gnucleus in prima fila. Napster ha dinanzi a sé la sfida più difficile, quella di lasciarsi alle spalle il file-sharing del “tutto è lecito” ed entrare nella schiera dei servizi a pagamento, sperando di sopravvivere.

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Pubblicato il
28 mag 2001
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