Dialer, archiviati 7mila esposti

Dialer, archiviati 7mila esposti

Chi scaricava il software gonfiabolletta veniva avvertito a sufficienza di quanto accadeva e, dunque, non si procederà contro i produttori di dialer. Nessun onere a carico di Telecom, che aveva consigliato i ricorsi. Durissima l'ADUC
Chi scaricava il software gonfiabolletta veniva avvertito a sufficienza di quanto accadeva e, dunque, non si procederà contro i produttori di dialer. Nessun onere a carico di Telecom, che aveva consigliato i ricorsi. Durissima l'ADUC


Roma – Arriva dal Veneto una notizia che rappresenta certo una doccia fredda per le migliaia di utenti che speravano di poter evitare di pagare grosse somme in bolletta dovute all’attivazione dei dialer , i software gonfiabolletta che tante polemiche hanno suscitato. Come noto si tratta di programmi che installano connessioni verso numeri a pagamento.

La Polizia Postale veneta ha infatti deciso di archiviare 7.000 esposti presentati da altrettanti intestatari di linee telefoniche nella regione, che si sono ritenuti truffati da quei software. Il motivo per il quale non si procederà contro le società che affittavano da Telecom i numeri per organizzare quel genere di business risiede nel fatto che viene ritenuta sufficiente l’informazione fornita all’utente dai produttori di dialer. In sostanza, cliccando sull'”ok” che appariva nei disclaimer dei dialer scaricati di cui si parla negli esposti, gli utenti venivano informati delle tariffazioni che, dunque, a posteriori non avrebbero dovuto destare meraviglia. Chi non ha letto le clausole di servizio, in sostanza, non può lamentare la sussistenza di una truffa ai propri danni.

Gli accertamenti della Polizia Postale, inoltre, indicano che Telecom Italia non ha responsabilità verso gli utenti in quanto si limita ad affittare, secondo termini previsti dalla legge, linee telefoniche ad aziende che lo richiedono e che intendono mettere in piedi questo genere di attività. Attività, dunque, dalle quali secondo quanto accertato dalle autorità non emergerebbero profili penali.

Sulla questione è intervenuta ieri anche l’associazione per i consumatori e gli utenti ADUC che parla di ” pasticcio-beffa messo in atto da Telecom”.

Secondo l’ADUC le segnalazioni sono state archiviate “perché riguardavano l’ipotesi di frode informatica a carico di ignoti, cioè le società fornitrici dei dialer, a cui Telecom si sarebbe limitata a fornire la numerazione e a fatturare agli utenti, per conto di queste aziende, i relativi consumi”. Dunque, continua ADUC, “chi ha seguito i consigli della Telecom”, cioè pagare parte delle superbollette – relativa al consumo abituale – segnalando con un fax alla stessa Telecom il tipo e il motivo del pagamento ridotto, e denuncia contro ignoti, “si ritrova ora dalla parte del torto: è insolvente rispetto alle bollette , che dovrà pagare, presupponiamo anche con tutti i carichi di mora e interessi”.

“Telecom – attacca ADUC – si è vestita con gli abiti della crocerossina, tenendo sempre il coltello dalla parte del manico: l’inadempienza delle bollette pagate parzialmente e la segnalazione tramite un fax che non ha alcuna valenza legale… e non sono pochi coloro che, senza attendere l’archiviazione della Polizia, si erano già visti ingiungere il saldo delle bollette parzialmente scoperte, financo al taglio della linea”.

ADUC ricorda di aver consigliato un altro metodo di contestazione delle superbollette per coloro che erano certi di non aver mai fatto un collegamento a rischio e si erano accorti dell’importo spropositato solo sulla bolletta: “Inviare a Telecom una raccomandata A/R (che ha valore di legge come messa in mora) in cui si sostiene che sulla propria linea c’è stata una immissione esterna (rimandando a loro l’onere di sbrogliare e risolvere la cosa), e su questa base chiedere il rimborso delle cifre addebitate, da accreditare sulla bolletta successiva”. ADUC consigliava e consiglia in questi casi di pagare integralmente la bolletta per poi chiedere il rimborso.

“La denuncia che Telecom ha consigliato – prosegue l’associazione – serve solo ad accollarsi la responsabilità di quanto accaduto, che, invece, potrebbe essere un problema di funzionalità delle linee Telecom”.

Sul proprio sito ADUC offre peraltro numerose info in materia nonché modulistica per interfacciarsi al meglio con l’operatore dominante.

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Pubblicato il 22 apr 2004
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