E-gov, dobloni sul digitale terrestre

E-gov, dobloni sul digitale terrestre

Annunciato il bando con cui si può partecipare alla creazione di servizi di governo elettronico sfruttando la televisione digitale terrestre. Quasi 200mila i set-top box comprati fin qui. La RAI intanto si assicura le frequenze giuste
Annunciato il bando con cui si può partecipare alla creazione di servizi di governo elettronico sfruttando la televisione digitale terrestre. Quasi 200mila i set-top box comprati fin qui. La RAI intanto si assicura le frequenze giuste


Roma – La televisione digitale terrestre si diffonderà: la scommessa del Governo si concretizza nell’apertura dei giochi per il supporto finanziario alle attività e ai progetti di pubblica utilità che la nuova televisione mette a disposizione.

Il ministero all’Innovazione di Lucio Stanca ha nelle scorse ore annunciato il primo bando di gara che consentirà, a chi lo vincerà, di ottenere finanziamenti fino a 7 milioni di euro per lo sviluppo di sistemi e servizi di governo elettronico per la televisione digitale terrestre.

Attraverso il CNIPA , verranno così cofinanziate quelle che vengono definite “applicazioni informative di e-Government”. Altri 3 milioni di euro arriveranno invece dalla Fondazione Ugo Bordoni per conto del ministero delle Comunicazioni per cofinanziare applicazioni avanzate, “come la telemedicina”, specifica una nota ministeriale.

Questi progetti, che rientrano nell’idea di spingere il digitale terrestre sia con contributi pubblici all’acquisto dei decoder sia attraverso il finanziamento dei contenuti “a valore aggiunto”, sono pensati come alternativi ad Internet . Il ministro Stanca ha infatti spiegato che “attualmente gran parte delle modalità innovative di accesso on-line ai servizi della Pubblica amministrazione sono basate sulle tecnologie Web e, quindi, presuppongono che il cittadino disponga di un PC con connessione alla Rete. Per questo ci sono ancora larghe fasce di popolazione che sono tendenzialmente escluse da tali informazioni e servizi”.

Saltando a pié pari l’attualità del rapido sviluppo di interfacce innovative e diverse dal PC per l’accesso ad internet, Stanca ha giustificato in una nota i pesanti investimenti spiegando che “ora una prospettiva interessante per superare questa limitazione è costituita dalla televisione digitale interattiva che consentirà di accedere ad alcune tipologie di servizi mediante una interazione facile tramite il televisore (presente ormai in oltre il 95% delle famiglie italiane) e attraverso il suo telecomando . Di fatto, il digitale terrestre attiverà un nuovo canale di comunicazione verso il cittadino, con una prospettiva di sviluppi, a medio termine, legata alla potenziale capacità di portare i servizi di government alle fasce deboli della popolazione e verso i cittadini tendenzialmente esclusi dagli altri canali di fruizione degli stessi servizi”.

Sui canali del digitale terrestre verranno portati anche i contenuti del Portale nazionale del Cittadino in un ulteriore progetto di sviluppo affidato al CNIPA. Secondo il Ministero, il Portale mette a disposizione più di 1000 moduli, 8mila link a servizi pubblici, 160 guide e 126 eventi.

Il Ministro ha anche spiegato che il CNIPA darà vita al Centro di competenza sul Digitale terrestre , pensato “per assistere le amministrazioni pubbliche locali interessate a sperimentare questa nuova tecnologia”.

Intanto l’ Antitrust , che pure sta ancora valutando se la RAI possegga una posizione dominante nel settore delle frequenze, ha dato il via libera all’acquisto delle infrastrutture e delle frequenze necessarie a viale Mazzini per coprire più del 50 per cento del territorio sul quale chi ha il decoder può ricevere il digitale terrestre. Finora la RAI ha investito in tutto questo circa 22 milioni di euro .

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Pubblicato il 26 apr 2004
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