Editoria: la carica dei 50.000

Editoria: la carica dei 50.000

La petizione contro la nuova legge è sostenuta da più di 50mila utenti e da più di 3.200 siti italiani. Si tratta della più importante mobilitazione mai avvenuta sulla Rete italiana. Presto in Parlamento
La petizione contro la nuova legge è sostenuta da più di 50mila utenti e da più di 3.200 siti italiani. Si tratta della più importante mobilitazione mai avvenuta sulla Rete italiana. Presto in Parlamento


Roma – Desta clamore il fatto che da qualche ora il numero dei firmatari della petizione contro la nuova legge sull’editoria abbia superato quota 50.000, un “traguardo” storico che fa della mobilitazione contro questa normativa la più imponente “presa di posizione” degli utenti Internet italiani fino a questo momento.

La rilevanza della legge per la Rete in Italia è fuori discussione. Le ambiguità di quanto previsto dal suo primo articolo e da altri “punti oscuri” di cui è tratteggiato il rimanente articolato hanno offerto il fianco, in queste settimane, a numerose interpretazioni diverse sul “vero significato” della legge e sull’estensione della sua applicabilità. La parola fine alle dispute giuridiche sembra averla però posta il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, Franco Abruzzo, che in una approfondita analisi della materia su queste pagine ha spiegato come la legge 62 del 2001 obblighi alla registrazione tutti i siti e gli spazi Internet “che fanno informazione”.

Messe da parte le minimizzazioni che in piena campagna elettorale sono giunte da più parti sulla portata della legge, quello che più di 50.000 firmatari e più di 3.200 siti italiani chiederanno al nuovo Parlamento entro poche settimane sarà quanto scritto nella petizione: l’abrogazione della legge o quantomeno una revisione sostanziale del primo articolo, per far sì che chi gestisce o mette in piedi siti o servizi Internet non sia tenuto ad alcuna registrazione formale, oltre quelle peraltro già previste dai contratti con i provider o dalla registrazione di un dominio Internet.

La consegna della petizione e delle firme, su supporto sia digitale che cartaceo, avverrà con un atto pubblico, nelle mani dei presidenti dei due rami del Parlamento italiano. Una copia sarà consegnata formalmente anche al nuovo Governo.

Il diffuso sostegno alla petizione sulla Rete fa sì che, cercando il termine “editoria” su Google , il primo risultato offerto dal motore di ricerca sia il link alla pagina della petizione. Ma nell’attesa della consegna alle istituzioni, il peso politico della petizione può essere ulteriormente aumentato se un numero ancora maggiore di utenti e di siti deciderà di sostenere questa battaglia per un obiettivo di libertà così importante per tutti.

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Pubblicato il
31 mag 2001
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