Tre anni di dati di cittadini europei

Tre anni di dati di cittadini europei

Nel nome della sicurezza quattro paesi UE chiedono al Consiglio Europeo il varo di un sistema di data retention sul traffico telefonico ed internet di 450 milioni di utenti del Vecchio Continente
Nel nome della sicurezza quattro paesi UE chiedono al Consiglio Europeo il varo di un sistema di data retention sul traffico telefonico ed internet di 450 milioni di utenti del Vecchio Continente


Roma – C’è qualcosa che inquieta gli osservatori nella proposta presentata al Consiglio dell’Unione Europea da Francia, Gran Bretagna, Irlanda e Svezia, una proposta che intende realizzare un sistema di archiviazione dei dati di traffico telefonico ed internet relativi ai cittadini europei. Il motivo è, come sempre, quello di garantire nuovi e più potenti strumenti alle forze dell’ordine.

Come riportato in queste ore da EDRI-Gram , se il Consiglio deciderà di adottare la proposta, che va incontro a numerose pulsioni nella stessa direzione già espresse in passato anche da altri paesi tra cui l’Italia, allora tutte le tracce delle telecomunicazioni relative a 450 milioni di europei potranno essere conservate.

Nel mirino della proposta, che prevede una conservazione dei dati fino a 36 mesi, tutto quello che comprende: mittente e destinatario dei messaggi di posta elettronica , date e ore e la history dei siti internet visitati. In più è chiesta l’archiviazione dei dati di telefonia mobile , il che significa, tra le altre cose, anche i dati di localizzazione dei telefonini di centinaia di milioni di persone.

La proposta richiede il diretto intervento degli operatori , perché saranno loro e i provider a dover archiviare i dati di tutti i propri abbonati. Dati che dovranno essere accessibili alle forze dell’ordine e non solo a quelle dei singoli paesi ma, evidentemente, anche su base comunitaria.

Inutile dire che la sola idea di una registrazione di dati di massa mette in allarme i sostenitori delle libertà civili nonché, evidentemente, gli operatori, questi ultimi destinati a fronteggiare problematiche tecniche e di costo del tutto inedite. “Con questa proposta – commentano quelli di EDRI – l’Europa decide un nuovo corso, dalle indagini specifiche al monitoraggio generale di tutti i cittadini”.

La proposta è disponibile qui in formato.pdf

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Pubblicato il
6 mag 2004
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