Roma – C’è qualcosa che inquieta gli osservatori nella proposta presentata al Consiglio dell’Unione Europea da Francia, Gran Bretagna, Irlanda e Svezia, una proposta che intende realizzare un sistema di archiviazione dei dati di traffico telefonico ed internet relativi ai cittadini europei. Il motivo è, come sempre, quello di garantire nuovi e più potenti strumenti alle forze dell’ordine.
Come riportato in queste ore da EDRI-Gram , se il Consiglio deciderà di adottare la proposta, che va incontro a numerose pulsioni nella stessa direzione già espresse in passato anche da altri paesi tra cui l’Italia, allora tutte le tracce delle telecomunicazioni relative a 450 milioni di europei potranno essere conservate.
Nel mirino della proposta, che prevede una conservazione dei dati fino a 36 mesi, tutto quello che comprende: mittente e destinatario dei messaggi di posta elettronica , date e ore e la history dei siti internet visitati. In più è chiesta l’archiviazione dei dati di telefonia mobile , il che significa, tra le altre cose, anche i dati di localizzazione dei telefonini di centinaia di milioni di persone.
La proposta richiede il diretto intervento degli operatori , perché saranno loro e i provider a dover archiviare i dati di tutti i propri abbonati. Dati che dovranno essere accessibili alle forze dell’ordine e non solo a quelle dei singoli paesi ma, evidentemente, anche su base comunitaria.
Inutile dire che la sola idea di una registrazione di dati di massa mette in allarme i sostenitori delle libertà civili nonché, evidentemente, gli operatori, questi ultimi destinati a fronteggiare problematiche tecniche e di costo del tutto inedite. “Con questa proposta – commentano quelli di EDRI – l’Europa decide un nuovo corso, dalle indagini specifiche al monitoraggio generale di tutti i cittadini”.
La proposta è disponibile qui in formato.pdf