Gli utenti scrivono l'agenda politica

Gli utenti scrivono l'agenda politica

Da QuintoStato.it una iniziativa per dare un peso nuovo agli utenti Internet, alle prese sempre più spesso con normative che impattano direttamente sulle libertà digitali e sullo sviluppo della rete
Da QuintoStato.it una iniziativa per dare un peso nuovo agli utenti Internet, alle prese sempre più spesso con normative che impattano direttamente sulle libertà digitali e sullo sviluppo della rete


Roma – Il primo grande segnale: le quasi 8.500 firme di protesta raccolte e consegnate al Parlamento Italiano da Quinto Stato con la petizione contro il decreto legge 24 dicembre 2003, n. 354 che abbimo chiamato “grande fratello”; poi le oltre 37.000 firme raccolte dai ragazzi del “No-urbani” contro il decreto-legge Urbani (22 marzo 2004, n.72); poi, ancora, i 776 emendamenti presentati al Senato redatti dagli utenti della rete e raccolti attraverso il sito del senatore verde Fiorello Cortiana sempre in merito alle stesso decreto. E questo in poco più di quattro mesi.

Quelli appena trascorsi sono stati mesi intensi e ricchi di significato : ci hanno fatto capire che quello che viene chiamato “il popolo della rete” non si limita ad avere opinioni sulle potenzialità della rete e su come vadano governate, ma le esprime ad alta voce ed esige di essere ascoltato. Ha anche idee precise sulle azioni da condurre per difendere la libertà e la privacy di ognuno.

Per comodità continuiamo a chiamarlo “il” popolo della rete , assumendo come misura di aggregazione l’uso di Internet, ma sarebbe più corretto parlare “dei” popoli che usano “le” reti (intese, queste ultime, come nuove tipologie di relazione sociale). Dietro a un mezzo e a una modalità di relazione ci sono valori, istanze, interessi e opinioni diverse, una moltitudine, insomma.

Sono stati mesi in cui è emerso un dato inequivocabile: la moltitudine che ogni giorno usa la rete, se interpellata risponde , e lo fa con ogni strumento di cui dispone: e-mail, forum, sms, bigliettini infilati sotto la porta e segnali di fumo.

Un fermento generale e partecipato che ci obbliga a riflettere e a prendere atto della realtà: i popoli che usano la rete sanno e vogliono agire politicamente. Per questo crediamo che oggi sia necessario fare un passo avanti nella direzione intrapresa mesi fa – o prima se si mettono in conto le azioni promosse su temi come il software libero nella pubblica amministrazione, o ancora prima, ricordando la petizione contro la nuova legge sull’editoria promossa da Punto Informatico – operando in modo che i valori, le istanze e gli interessi emersi si traducano in azioni reali, politicamente determinanti.

A questo fine chiediamo di partecipare attivamente alla stesura di una agenda politica rilevante: un programma di interventi da realizzare nel medio periodo, da redigere e discutere insieme e da presentare alle forze politiche che hanno capito che non è con i decreti illiberali che si governa un sistema tanto complesso.

Ognuno potrà, con il mezzo che preferisce (nel campo “commenti” di questo post , in tal caso si dà agli altri utenti la possibilità di leggere immediatamente e di “ispirarsi” o replicare, o per e-mail a redazione@quintostato.it inserendo nel subject: “agenda”) partecipare alla stesura dell’agenda. Ognuno potrà farlo con una o più proposte di azione “concrete” e “urgenti”.

La redazione di Quinto Stato

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Pubblicato il
14 mag 2004
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