P2P ok, ma c'è anche dell'altro

P2P ok, ma c'è anche dell'altro

Ne parla un lettore che avverte: il P2P può risultare molto comodo per scoprire tante risorse ma, a volte, la via più corretta è lo scambio di umanità e non di file, magari con un noleggiatore di DVD
Ne parla un lettore che avverte: il P2P può risultare molto comodo per scoprire tante risorse ma, a volte, la via più corretta è lo scambio di umanità e non di file, magari con un noleggiatore di DVD


Roma – Gentile Redazione, tralasciando i meritatissimi complimenti per l’egregio lavoro che svolgete, vorrei rispondere brevemente all’articolo di Lamberto Assenti intitolato Gibson e la passione del download . Un film come quello di Mel Gibson, a mio personale parere, non merita la spesa dei 0,5 euro che ho sborsato per la visione in anteprima speciale all’università che frequento e non meriterebbe una spesa similare per la corrente elettrica necessaria a prenderlo da un qualsiasi circuito p2p.

Chi ha scaricato in questi giorni una copia di quella pellicola ha effettivamente avuto una sua anteprima del film e forse valuterà anche l’acquisto del relativo DVD beneficiando degli extra disponibili ma ha, e questo mi pare non venga detto con sufficiente forza, tolto lavoro e sostentamento a chi per mestiere affitta film.

Io sono uno studente universitario di ingegneria, appassionato di cinema e fin da bambino ho girovagato per le
videoteche: non parlo delle grandi catene ma di quei piccoli negozi di quartiere in cui si affittano videocassette, ed oggi DVD, per pochi soldi.

Scaricando un film da Internet stiamo oggi commettendo un errore le cui conseguenze si vedranno solo in futuro.
Stiamo togliendo il lavoro a coloro che si sostentano legalmente con l’affitto dei film e stiamo danneggiando noi stessi, negandoci la possibilità di instaurare rapporti umani con i nostri vicini più prossimi.
Scaricare un film da un circuito p2p vuol dire mettersi davanti al proprio computer, spesso da soli, ad interagire con anonimi donatori mentre andare in una videoteca presuppone la creazione di un rapporto umano tra chi offre questo servizio e chi lo riceve: alcuni dei film più belli li ho scoperti su consiglio del videonoleggiatore che ormai, dopo tanto tempo, conosce abbastanza bene i miei gusti per potermi consigliare al meglio.

Il p2p in tante occasioni si dimostra un veicolo comodo, insostituibile forse, per poter accedere a risorse che
altrimenti andrebbero perdute ma non dimentichiamoci che essere persone vuol dire anche rapportarsi ad altre
persone, non solo al monitor di una macchina.

Joram Marino
http://www.joram.it

Gentile Joram
il mio intervento non era certo diretto a colpire la categoria dei noleggiatori, di cui anzi sono cliente io stesso e per motivi analoghi a quelli, non solo legittimi ma direi centrali ed importanti, che hai descritto anche tu, laddove oltre al file sharing esiste anche la condivisione di umanità.

Il mio commento forse maldestro era pensato invece per mettere in evidenza, a fronte dei fatti di cronaca, quello che mi sembra un punto essenziale, cioè che i produttori di quegli stessi prodotti che tu ed io e tanti altri noleggiamo, e che qualcuno acquista, spesso dimenticano che il proprio business si regge prima di tutto sui consumatori. Prenderli in giro o aizzar loro contro i cani da guardia, dunque, può non essere, in prospettiva, un’idea felice. Anche se è quanto, a mio personalissimo e modesto parere, mi sembra sia avvenuto ieri al Senato.
Un saluto, Lamberto Assenti

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Pubblicato il
19 mag 2004
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