Se l'internauta è un peccatore

Se l'internauta è un peccatore

Non rubare: la pirateria è un peccato, al pari di siti porno e spamming. Lo sostengono i Vescovi, nel tentativo di mostrare la via evangelica ad una nuova cleriquette. Il Papa: grandi opportunità, grandi responsabilità
Non rubare: la pirateria è un peccato, al pari di siti porno e spamming. Lo sostengono i Vescovi, nel tentativo di mostrare la via evangelica ad una nuova cleriquette. Il Papa: grandi opportunità, grandi responsabilità


Roma – Dal pulpito della CEI piove una chiara condanna: pirati informatici, pornonavigatori e chat-dipendenti sono i peccatori della nuova era telematica. La Chiesa Cattolica quindi propone nuove linee guida per l’uso di Internet, alla ricerca di una nuova netiquette , basata sui precetti evangelici.

Ne parlano numerosi teologi, di recente riunitisi nel santuario di San Gabriele (Teramo) per discutere del sacramento della Confessione. L’annuncio per i fedeli è chiaro: il maligno si nasconde anche nelle reti di file sharing , e la collera divina si abbatte su chi usa programmi senza licenza e scarica illegalmente musica e film.

Non vengono risparmiati coloro che violano la privacy e la sicurezza, ovvero il folto esercito di spammers e crackers . Non solo: anche i blog possono rivelarsi pericolosi e creare grandi rischi. Don Giuseppe Costa, docente di giornalismo alla pontificia università salesiana, ha dichiarato che i “siti di giornalismo on-line non firmato che danno informazioni scorrette , ad esempio in ambito scientifico, creano rischi per la vita”.

Secondo i ministri della fede, i tranelli del maligno si annidano nella riduzione degli spazi di comunicazione interpersonali. Padre Sabatino Maiorano, teologo e preside della Pontificia Accademia alfonsiana di Roma , sostiene che “passare ore ed ore a chattare online anzichè stare con il coniuge o con i figli è una grave mancanza, soprattutto se vengono instaurate relazioni sentimentali: se è un peccato guardare l’altro e desiderarlo, lo è ancora di più chattare con un’altra persona lasciando cadere la dinamica familiare”.

Contando su un numero assai consistente di fedeli, la religione monoteista più diffusa al mondo cerca di portare almeno qualche briciolo di moralizzazione su un mezzo multiforme come Internet. Grazie al deterrente del peccato , la Chiesa lancia un progetto di Rete senza pirati, con più privacy e meno pornografia. Senza disdegnare una presenza ancora più diretta nel mondo telematico: un interesse testimoniato dalla ormai decennale esperienza del sito ufficiale del Vaticano .

I tempi stanno cambiando e le religioni si adattano ai nuovi media, tentando di governarne le dinamiche dall’interno. Grazie anche ad una solida presenza nella Rete, seguendo le orme della politica e dell’attivismo sociale.

La parrocchia on-line diventa quindi la rampa di lancio per l’evangelizzazione moderna, rivolta sopratutto ai giovani: in Italia esistono già 2500 parrocchie dotate di sito web, per avviare un dialogo con le persone che fisicamente non possono o non vogliono recarsi in chiesa. Nascono così esperimenti completamente italiani, come il sito Cattolici.net , inaugurato esattamente in questi giorni. Un progetto che ambisce a diventare punto di riferimento per i fedeli presenti su Internet, fornendo sia orientamento spirituale sia informazione.

Iniziative già sperimentate nei paesi anglofoni, dove le varie chiese protestanti e scismatiche tentano, da tempo, di avere autorevolezza spirituale sulla condotta degli utenti. È il caso di XXXChurch , il sito di due giovani pastori protestanti impegnati nella battaglia contro la pornografia sul web. Il loro motto è perentorio: “La strada verso la pornografia è senza via d’uscita”.

La Chiesa Metodista è invece orientata verso la realizzazione di una vera e propria parrocchia virtuale 3D, realizzata con Macromedia Flash e consultabile tramite il web: si tratta di Church of Fools . Un “luogo santo telematico”, violato recentemente da alcuni cyberintrusi, immediatamente bollati come “satanisti”.

L’opinione di Padre Maiorano è che “la responsabilità etica diventa sempre più ampia , mano a mano che si ampliano gli spazi di comunicazione”. Internet, nuovo contesto di socializzazione allargata, rappresenta perciò un terreno fertile per peccati e peccatori. Basteranno queste iniziative per riportare Internet sulla retta via? L’importante è che non ritornino più streghe ed inquisitori, facendo sprofondare l’umanità in anni bui fatti di censura e reati d’opinione. Né è questa la via indicata dal Papa , che proprio ieri ha sì ricordato la necessità di responsabilità individuale e familiare nell’utilizzo, ma ha anche sottolineato ancora una volta le straordinarie opportunità rappresentate dai mezzi di comunicazione.
(Tommaso Lombardi)

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Pubblicato il
24 mag 2004
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