Una Commissione per capire internet

Una Commissione per capire internet

Dovrà risistemare la Legge Urbani ma si occuperà anche di impedire l'uso illecito delle copie private. Un primo passo verso la modifica della legge ma anche verso la maggiore comprensione della rete. La situazione
Dovrà risistemare la Legge Urbani ma si occuperà anche di impedire l'uso illecito delle copie private. Un primo passo verso la modifica della legge ma anche verso la maggiore comprensione della rete. La situazione


Roma – Un primo segno che il Governo non intende disattendere gli impegni presi al Senato all’atto della conversione in legge del decreto Urbani sul file sharing è arrivato nelle scorse ore con l’annuncio dell’imminente costituzione di una Commissione ministeriale su Internet e dintorni.

La Commissione è frutto di uno degli Ordini del giorno approvati contestualmente alla legge dall’assemblea di Palazzo Madama grazie all’opposizione condotta del senatore dei Verdi Fiorello Cortiana contro il provvedimento, rinforzata dalla mobilitazione online degli utenti internet e dal drappello di convenuti al presidio di protesta davanti al Senato .

In una nota diffusa ieri, dunque, il Ministero all’Innovazione ha annunciato quella che ha definito la “ripresa dei lavori” sui provvedimenti contro “le copie pirata digitali di film e di brani musicali”. Nella nota si dà atto dell’avvio della costituzione della “Commissione interministeriale per lo sviluppo del mercato e dell’industria dei prodotti intellettuali digitali” .

Ben lungi dal confermare che la Commissione nasca anche per porre rimedio ai difetti della Legge Urbani, le “pagliuzze” di cui ha parlato come si ricorderà lo stesso ministro proponente, la nota del ministero all’Innovazione ammette comunque che la Commissione deve procedere all’ adeguamento della Legge stessa .

Lo scopo della Commissione, secondo quanto dichiarato dal ministro Lucio Stanca , è quello di “rafforzare le norme contro la pirateria informatica mettendo allo studio iniziative di contrasto da affiancare agli strumenti normativi vigenti, per impedire l’uso illecito delle cosiddette copie pirata “.

La Commissione, comunque, non è ancora istituita . Fin qui tutto quello che è successo è la predisposizione dello “schema di decreto istitutivo” da parte di Stanca che lo ha sottoposto allo stesso Giuliano Urbani (Beni Culturali) e a Maurizio Gasparri (Comunicazioni).

Il nuovo organismo consultivo dovrà dunque “predisporre un rapporto sulle problematiche del settore ” nonché mettere a punto “le proposte di disposizioni normative necessarie nell’era dei media digitali e di Internet”. Ed è questo l’impegno preso dal Governo su diretta indicazione del senatore Cortiana che, come si ricorderà, ha posto l’accento sulla complessità del nuovo mezzo di comunicazione, delle opportunità che offre e delle dinamiche che mette in moto, e sulla necessità per il Legislatore di informarsi prima di legiferare .

Nella nota, il ministero all’Innovazione sembra riconoscere il fatto che si sia agito senza adeguata preparazione , pur ammettendolo solo in modo implicito, affermando che “gli aspetti problematici” evidenziati in Parlamento “nascono dal fatto che sono stati affrontati i temi della protezione dei prodotti digitali dell’ingegno, un settore in costante evoluzione tecnologica, tenendo anche conto dell’esigenza di garantire un’adeguata armonizzazione della legislazione italiana con quella europea”.

“Ai lavori della Commissione interministeriale – conclude la nota del Ministero – saranno chiamati a dare il loro contributo i rappresentanti degli operatori e delle imprese di settore, delle associazioni rappresentative degli autori e dei consumatori, nonché delle Amministrazioni pubbliche centrali e locali”.

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Pubblicato il 25 mag 2004
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