Urbani, netstrike atterra Governo.it

Urbani, netstrike atterra Governo.it

Una mobilitazione condita da rivendicazione sembra il motivo per cui il sito Governo è stato irraggiungibile per ore. Reso difficile l'accesso anche ad altri siti, come SIAE.it. Oggi c'è lo... sciopero della connettività
Una mobilitazione condita da rivendicazione sembra il motivo per cui il sito Governo è stato irraggiungibile per ore. Reso difficile l'accesso anche ad altri siti, come SIAE.it. Oggi c'è lo... sciopero della connettività


Roma – Si infiamma la protesta anti-Urbani. A poche ore dall’annunciato sciopero della connessione , indetto per la giornata di oggi, il principale sito governativo italiano, Governo.it , è stato reso irraggiungibile per alcune ore.

Persino il sito della SIAE nonchè Camera.it presentano, mentre scriviamo, evidenti problemi di connessione.

In alcuni messaggi apparsi sui forum di Punto Informatico e altri forum online viene affermato che è appena “iniziata la guerriglia”, e che il popolo della Rete sarebbe in “rivolta”.

Alcuni di questi messaggi contengono un collegamento ad un sito Xoom, che presenta un comunicato stampa anonimo dal titolo autoesplicativo: “Urbani succhia!” .

Il comunicato ha un incipit dal sapore rivoluzionario e populista: “Parlo a nome della rete, le mie mani sono la mente dei miei amici e dei miei fratelli”.

L’anonimo rivoluzionario annuncia una ipotetica “divisione della Rete in due fasce”, differenti nella strategia di protesta ma unite nello scopo di ribellarsi “contro l’oppressione del governo oppressore”. La “prima fascia” sarebbe responsabile dello sciopero previsto per il 25/5, mentre l’autore del comunicato stampa ammette che “IO ed i miei fratelli abbiamo optato per un’azione più drastica, come ha fatto il nostro governo contro di noi..”.

Risultato: la “frangia estremista” dei cyberprotestanti, accomunati nell’avversione per il ministro Urbani, ha scelto la via del netstrike, un’azione più volte messa in atto sulla rete italiana e da alcuni considerata al confine della legalità (è anche oggetto di un provvedimento europeo che la penalizza).

Secondo il comunicato, i siti www.parlamento.it, www.camera.it, www.governo.it, www.gazzettaufficiale.it e www.siae.it sarebbero stati sotto attacco fino a quando la protesta non abbia ottenuto i propri effetti. Se i governanti non ascolteranno la voce degli aderenti al netstrike, chiunque abbia redatto questo comunicato stampa si augura che “ascolteranno la nostra potenza”. “Siamo in tanti, siamo forti e ricordate che siamo noi a popolare ciò che è il futuro”: così si conclude questa vera e propria “dichiarazione di guerra” informatica, contro il Governo italiano e contro la SIAE.

Del tutto anonimi almeno per il momento gli organizzatori della protesta telematica: analizzando il linguaggio utilizzato nel comunicato stampa, si tratta probabilmente di giovani utenti che vantano un certo livello di conoscenze informatiche. Un gruppo forse anche ben organizzato, probabilmente accomunato dalla frequentazione degli innumerevoli forum che si occupano di P2P e file sharing.

Critiche all’iniziativa del netstrike sono state espresse dai frequentatori del forum del sito del senatore dei Verdi Fiorello Cortiana. Secondo qualcuno un’azione del genere potrebbe danneggiare il processo di ridisegno della normativa.

Un commento su quanto accaduto è giunto anche dal sito La quinta colonna , che come si ricorderà è tra i promotori dello sciopero della connettività previsto per oggi. Eccolo di seguito:

“Gentile redazione di Punto Informatico
abbiamo appena avuto notizia di un possibile attacco di cracker su alcuni siti governativi.
Non conosciamo l’attendibilità di queste fonti e non abbiamo notizie più dettagliate, comunque sia La Quinta Colonna prende decisamente le distanze da una tale ignobile e stupida azione che, proprio considerando il particolare momento, riteniamo seriamente dannosa per l’evolversi della vicenda della legge Urbani sulla pirateria digitale”.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
25 mag 2004
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