Si prepara lo strike anti-Urbani n.2

Si prepara lo strike anti-Urbani n.2

Il 31 maggio si propone un girotondo telematico, così lo definiscono i promotori, attorno al sito del ministero dei Beni Culturali se non cambieranno la Legge Urbani e quella sul deposito obbligatorio. Parte nuova petizione e sciopero siti
Il 31 maggio si propone un girotondo telematico, così lo definiscono i promotori, attorno al sito del ministero dei Beni Culturali se non cambieranno la Legge Urbani e quella sul deposito obbligatorio. Parte nuova petizione e sciopero siti


Roma – Cresce l’attesa per le proposte legislative che dovrebbero, secondo quanto dichiarato dal Governo, correggere la Legge Urbani sull’uso del file sharing e, tra le altre cose, eliminare le sanzioni penali per l’uso personale di file di opere protette. Per “stimolare” queste proposte, c’è chi va organizzando per il 31 maggio un nuovo e ampio netstrike contro il sito del ministero dei Beni Culturali, beniculturali.it .

I promotori definiscono il netstrike del 31, che fa seguito alle azioni meno organizzate che si sono fatte sentire ieri su alcuni siti istituzionali (vedi PI di oggi), un girotondo telematico che si svolgerà attorno alle pagine web che fanno riferimento al ministro Giuliano Urbani, che ha proposto il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri e poi approvato dal Parlamento.

Secondo i Comitati Bobi 2001 , che lo stanno organizzando, le motivazioni del “girotondo” si concentreranno su due punti centrali: la modifica delle sanzioni per eliminare quelle penali dalla Legge Urbani nonchè la modifica della legge sul deposito obbligatorio di siti e newsletter.

“Anche noi come molti altri, – scrivono i promotori – ci rifacciamo all’articolo 3 della nostra Costituzione, che afferma: E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” .

Secondo i Comitati Bobi 2001 il netstrike è una manifestazione di massa di disobbedienza civile pienamente legittima e legale . “Connettersi in migliaia di persone contemporaneamente a una determinata pagina web – spiegano – offre la possibilità, ricorrendo alle nuove tecnologie, di manifestare pubblicamente”. Qualcosa di simile, affermano, ad un “girotondo reale che, temporaneamente, blocca una determinata strada”. “Come in quel caso – sottolineano in una nota – il fatto di avvertire i vigili urbani e la questura permette di prendere i dovuti provvedimenti (chiusura del traffico e controllo dell’ordine pubblico), anche nel caso del Netrstike, il fatto di avvertire può permettere ai gestori del sito di prendere i dovuti provvedimenti (potenziamento della banda e dirottamento delle visite)”.

Sul piano pratico, il netstrike si terrà dalle 15 alle 15.45 il giorno lunedì 31 maggio. Chi vorrà aderire, dunque, non dovrà far altro che recarsi sul sito del Ministero.

Tra le mobilitazioni online di questi giorni si segnala anche l’apertura di una nuova petizione anti-Urbani che sostiene il diritto degli utenti e respinge l’accusa di furto di opere per chi condivide e scarica sul peer-to-peer.

Molti, infine, i siti italiani che ieri hanno scelto di oscurare la propria home page per protestare contro la Legge Urbani. All’indirizzo onirc.com/working.htm è disponibile una lista di alcuni dei siti aderenti all’iniziativa di protesta.

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Pubblicato il 26 mag 2004
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