Il primo spammer che va in galera

Il primo spammer che va in galera

Buffalo Spammer è stato condannato a sette anni ma se si comporta bene potrà essere fuori in tre anni e mezzo. Lo spammer che ha intasato mezza Internet è il primo a pagare così duramente un'attività che, però, è fuori controllo da tempo
Buffalo Spammer è stato condannato a sette anni ma se si comporta bene potrà essere fuori in tre anni e mezzo. Lo spammer che ha intasato mezza Internet è il primo a pagare così duramente un'attività che, però, è fuori controllo da tempo


New York (USA) – Nell’era delle mailbox intasate da virus e posta spazzatura colpisce profondamente la notizia di una sentenza che per la prima volta getta dietro le sbarre uno spammer di chiara fama. Si tratta di Howard Carmack, dai più noto come “Buffalo Spammer”. Una sentenza che, com’è ovvio, farà discutere.

Riconosciuto colpevole lo scorso aprile , Carmack è stato condannato da un tribunale di New York alla massima pena prevista dai 14 capi di imputazione che ha dovuto fronteggiare durante il processo, vale a dire a sette anni di carcere . Come ha spiegato il procuratore generale dello stato di New York, Carmack potrebbe cavarsela in metà tempo, cioè tre anni e mezzo, se manterrà un profilo di buona condotta nel corso della detenzione.

Carmack è uno spammer di alto profilo che non è nuovo alle cronache anche perché l’anno scorso era già stato multato con una maxi-sanzione multimilionaria per aver inviato qualcosa come 825 milioni di messaggi email agli utenti di Earthlink , uno dei principali provider americani. Secondo Earthlink, Carmack ha gestito quasi 350 account sotto falso nome tra il 2002 e il 2003, utilizzandoli per sparare spam contenenti spesso pubblicità di quelle che sono definite truffe senza mezzi termini: metodi per incrementare la virilità o proposte per diventare ricchi in poche mosse…

La vicenda si è aggravata per l’uomo perché, nel frattempo, sono entrate in vigore nuove normative a New York contro il furto di identità, leggi locali che hanno reso ancora più precaria la posizione di Carmack, accusato non solo di spam ma, appunto, anche di aver falsificato indirizzi talvolta inviando persino spam a nome di altri. Ed è proprio questo aspetto che ha pesato particolarmente: pur essendo una pratica assai frequente tra gli spammer professionisti , la falsificazione del mittente viene considerata con estrema gravità a New York e in un numero crescente di altri stati americani. E’ questa la ragione per cui una pena che poteva essere contenuta a quattro anni di carcere è invece lievitata a sette.

A ciò si deve naturalmente aggiungere il fatto che negli USA da alcuni mesi è in vigore una legge antispam, nota come CAN-SPAM Act, che certo non ha favorito la “mano morbida” da parte del giudice.

In queste ore c’è chi ha simpatizzato con Carmack affermando in alcuni gruppi su Usenet che la pena è esagerata. Ma non è questa l’opinione di coloro che nell’antispam hanno letteralmente dato la caccia a Buffalo Spammer e ancora la danno ai tanti che contribuiscono in modo sostanziale a rendere più difficilmente utilizzabile un sistema di comunicazione rivoluzionario: la posta elettronica.

Certo non sono di questa opinione i responsabili di Earthlink che al processo ci sono andati e hanno testimoniato contro l’uomo. “Siamo soddisfatti – hanno dichiarato dopo la sentenza – perché la decisione odierna manda un messaggio forte agli spammer, ed Earthlink continuerà a indagare sugli spammer e a collaborare con le forze dell’ordine”.

In tutta la vicenda Carmack si è per ora limitato a sostenere davanti al giudice che nessuno è in realtà stato danneggiato dal suo “lavoro”.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il 31 mag 2004
Link copiato negli appunti