SMS, lo strumento del Terrore

SMS, lo strumento del Terrore

di Luddist - La storia di Mike, giovane tecnico informatico capace persino di inviare SMS sospetti, dimostra come la nuova intelligence nulla possa contro il terrore. Quando Echelon e fratelli vanno in tilt
di Luddist - La storia di Mike, giovane tecnico informatico capace persino di inviare SMS sospetti, dimostra come la nuova intelligence nulla possa contro il terrore. Quando Echelon e fratelli vanno in tilt


Roma – La vicenda in sé dovrebbe apparire persino normale, oggi come oggi. Nell’era della Sicurezza sopra ogni cosa, del Grande Fratello sotto steroidi e delle guerre ad alto tasso petrolifero, il fatto che un SMS spedito da un ragazzo si trasformi in un problema di sicurezza nazionale non dovrebbe proprio stupire.

Eppure, a sentire le cronache del The Sun , il messaggino che tal giovin britannico Mike ha spedito ad un suo amico ha tenuto in allerta per ore l’efficiente polizia britannica. Poco dopo averlo digitato e inviato, infatti, Mike si è visto piombare in casa le forze dell’ordine che se lo sono portato in questura, lo hanno torchiato per ore fino a quando si sono accorti che non avevano davanti il pericoloso bombarolo di una cellula terroristica ma un tecnico informatico alle prime armi, spaventato e sorpreso.

Ci si potrebbe chiedere a questo punto cosa c’era scritto in questo benedetto SMS. Una curiosità legittima che si può superare subito, ecco il testo:
“Tommy Gun? Ok – Dunque, accordiamoci sul prezzo e facciamo che un jet di linea vale dieci prigionieri”

Ma il punto non è (soltanto) quello che c’era scritto, evidentemente, quanto il fatto che basta scrivere la cosa sbagliata , magari per fare una battuta, che in Gran Bretagna la polizia ti piomba in casa. Se lo fa quando si spedisce un SMS, di certo lo farà anche se invece del cellulare viene usato qualche altro mezzo di comunicazione.

Non voglio scagliarmi contro l’eccessivo zelo della polizia britannica, come dicevo peraltro comprensibile in un paese che da tempo ha abdicato la propria tradizione libertaria per abbracciare di peso la teoria e la pratica americana dell’antiterrorismo. Ma è pure evidente che di SMS come quello spedito da Mike, quel giorno ne saranno stati spediti a centinaia visti i milioni di messaggini che intasano le reti di telefonia mobile. Perché ne sono certo? Perché quelle parole, quelle che hanno portato Mike in questura, non sono frasi a caso, sono testi di una canzone dei Clash . Ma il sistemone che ha intercettato “gun” “jet di linea” e “prigionieri” non lo sapeva . E non lo sapeva perché Echelon e i suoi fratelli sono costosi ma stupidi, addestrati male o semplicemente impossibilitati a fornire le indicazioni che pure si vorrebbero da loro.

La notizia, dunque, è che l’intelligence di Sua Maestà ha licenza di monitoraggio sugli SMS e che, per il loro numero o per i loro contenuti, non è in grado che di farne ciò che vorrebbe. Non sa cioè trasformare il controllo delle attività dei cittadini in uno strumento di prevenzione nella lotta al terrorismo.

Dopo un attentato è sempre possibile ricercare nelle comunicazioni intercettate segnali e voci legati ai fatti avvenuti. Ma farlo prima è un gioco molto più difficile , per non dire impossibile , al punto che l’enorme quantità di danaro pubblico speso per scansionare in automatico le attività di tutti, persino gli SMS di un ragazzo del tutto innocuo, non basta a combattere il terrorismo. Basta invece a creare Ordine e distruggere Diritto. Avanti così.

Luddist

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Pubblicato il
4 giu 2004
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