Londra stregata dalla scansione dell'iride

Londra stregata dalla scansione dell'iride

Anche il Regno Unito installa sistemi sperimentali per tracciare l'iride di chi si reca nel paese. Misure già attivate negli USA ed esportate in Europa. Si avvicinano passaporti digitali e face scanning
Anche il Regno Unito installa sistemi sperimentali per tracciare l'iride di chi si reca nel paese. Misure già attivate negli USA ed esportate in Europa. Si avvicinano passaporti digitali e face scanning


Londra – Non si ferma la diffusione dei sistemi biometrici di sicurezza nelle aerostazioni europee: anche il Regno Unito ha infatti deciso di abbracciare una vasta sperimentazione della scansione dell’iride da applicare ad alcune categorie di viaggiatori in arrivo nel paese.

La conferma della sperimentazione da parte dell’ Home Office è arrivata proprio mentre a Dublino si chiudeva una conferenza internazionale sulla biometria che ha visto la partecipazione di esperti di molti paesi sul tema “biometria in Europa”, una prospettiva verso cui aumentano i consensi sebbene rimangano ferme le perplessità in materia di privacy, avanzate in più occasioni anche dal Garante italiano .

La sperimentazione inglese prevede che entro i prossimi dodici mesi nei cinque aeroporti più importanti del paese siano installate postazioni biometriche . All’analisi dell’iride verranno sottoposti solo passeggeri che si offrano volontari, in particolare stranieri che risiedono o lavorano nel Regno Unito. La traccia dell’iride viene registrata su database perché, in un secondo tempo, possa riconoscere in pochi secondi il passeggero quando questi si sottopone allo scanner.

A dirla tutta, il periodo sperimentale britannico è destinato ad estendersi notevolmente nel tempo. Limitato ai cinque aeroporti presi in esame (Heatrow, Gatwick, Stansted, Manchester e Birmingham), l’apparato sarà infatti attivato per cinque anni , un periodo durante il quale l’Home Office spera di poter “reclutare” almeno un milione di persone. Per cercare di invogliare a partecipare alla sperimentazione, le autorità assicurano a chi firma per farsi scansionare l’iride che da quel momento in poi il proprio passaggio nelle aerostazioni già dotate di impianti biometrici avverrà molto più rapidamente non solo per la velocità dello scanner ma anche perché sarà loro permesso accedere attraverso corridoi appositamente dedicati ai partecipanti al programma.

Un domani, evidentemente, il consenso non sarà più richiesto .

Ma che la biometria sia inevitabile come soluzione dei problemi di sicurezza avvertiti dalle autorità dei paesi europei, lo indicano molti fattori. Tecnologie di riconoscimento biometrico, ad esempio, sono da tempo attivate in alcuni aeroporti tedeschi , e anche in questo caso si tratta di sistemi pensati per effettuare una scansione dell’iride.

Inoltre la scelta biometrica , che negli Stati Uniti ha portato ad un potenziamento senza precedenti dei sistemi di controllo di chi si reca negli States, viene sostenuta dal continuo sviluppo di nuove e via via più affidabili tecnologie, talune delle quali singolarissime, come il riconoscimento delle orecchie .

Per l’Europa, naturalmente, il futuro è quello del passaporto biometrico , una tipologia di documento che andrà presto diffondendosi in tutta l’Unione Europea e che, tra l’altro, consentirà un accesso molto più semplice al territorio americano. Decisioni in questo senso, anche in Italia, sono già state assunte.

Da parte sua il Garante per la privacy italiano proprio ieri ha ricordato come il Gruppo che riunisce i Garanti europei abbia approvato nel 2003 un documento di lavoro ( qui in pdf) nel quale si sottolinea che, in ultima analisi, “qualsiasi utilizzazione di dispositivi biometrici debba essere preceduta dalla valutazione della proporzionalità di tale utilizzazione rispetto agli scopi che ci si prefigge di raggiungere”.

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Pubblicato il
16 giu 2004
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