Legge Urbani, la rete ucciderà il cinema

Legge Urbani, la rete ucciderà il cinema

La pensa così l'industria italiana secondo cui la Rete può uccidere il cinema, contribuendo ai 300 milioni di euro di danni causati dalla pirateria. FAPAV e ANEC al Governo: difendete la legge
La pensa così l'industria italiana secondo cui la Rete può uccidere il cinema, contribuendo ai 300 milioni di euro di danni causati dalla pirateria. FAPAV e ANEC al Governo: difendete la legge


Genova – Sono 280 milioni di euro i danni che la pirateria sul cinema procura ogni anno al settore in Italia. Questa la stima di Luciano Daffarra , segretario generale della Federazione antipirateria audiovisiva FAPAV , che ha difeso con forza la cosiddetta Legge Urbani , la normativa che colpisce anche con sanzioni penali certe attività di file sharing su Internet.

Secondo FAPAV, l’uso illegale online dei file che contengono i prodotti cinematografici contribuisce in modo significativo al più ampio problema della pirateria, al punto, ha detto, che “la Rete rischia di uccidere il cinema se non sarà regolata”.

Daffarra ha calcolato che nei primi quattro mesi del 2004 “sono state già accertate 50mila violazioni al diritto d’autore attraverso Internet”. La violazione, ossia lo scambio di un file protetto tra utenti, con questo ritmo si moltiplicherà prima della fine dell’anno per centinaia di migliaia di volte, secondo FAPAV, “e ciò provocherà una crescita esponenziale dei 280 milioni perduti nel 2003”.

Alle parole di Daffarra, pronunciate ad un incontro annuale sul cinema a Genova, hanno fatto seguito quelle di Walter Vacchino , presidente dell’Associazione esercenti cinema ANEC , più volte intervenuto a difendere la Legge Urbani. Tanto Daffarra quanto Vacchino si sono detti preoccupati delle modifiche alla normativa che potrebbero essere approvate entro fine luglio dal Parlamento italiano.

“Il Parlamento – ha dichiarato Vacchino – sta già lavorando a modifiche che, se approvate, indeboliranno in modo grave la normativa mentre, per fronteggiare la situazione, sarebbe necessaria un’azione di educazione e formazione che parta fin dalla scuola”.

Alberto Francesconi , presidente dell’Associazione generale italiana dello spettacolo AGIS , ha fatto eco alle parole dei colleghi sostenendo che “la pirateria è un reato e come tale va combattuta”.

Francesconi ha poi anche lamentato il cosiddetto decreto tagliaspese sul quale sta lavorando il Governo e che prevede importanti tagli ai contributi dello Stato, una scelta che AGIS definisce “gravissima” perché “la cultura e lo spettacolo rappresentano per l’Italia un settore strategico nel quale lavorano 200 mila addetti che, oltretutto, non godono di ammortizzatori sociali”.

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Pubblicato il
29 giu 2004
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