Firenze: non depositate i siti web

Firenze: non depositate i siti web

La Biblioteca Nazionale di Firenze chiede ai webmaster italiani di non inviare copia delle proprie pubblicazioni nonostante quanto previsto dalla legge sul deposito obbligatorio
La Biblioteca Nazionale di Firenze chiede ai webmaster italiani di non inviare copia delle proprie pubblicazioni nonostante quanto previsto dalla legge sul deposito obbligatorio


Firenze – C’è poca chiarezza ancora sulla legge per il deposito obbligatorio dei siti web e delle newsletter pubblicate su Internet, una normativa, la 106/2004, che ha già dato vita a polemiche e molteplici interpretazioni . In rete va ora diffondendosi il testo pubblicato ormai un mese fa dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze , tirata direttamente in ballo dalla normativa. Sono infatti molti i webmaster e tenutari di servizi Internet che semplicemente non sanno cosa sono tenuti a fare.

“A seguito dell’entrata in vigore della legge 106 del 15 aprile 2004 Norme relative al deposito legale dei documenti di interesse culturale destinati all’uso pubblico – si legge nella nota dell’istituto – la nostra biblioteca riceve numerose richieste di informazioni su come ‘depositarè i siti web”.

Secondo la Biblioteca, la legge allinea “la legislazione italiana a quella dei Paesi più avanzati” in quanto “dispone la raccolta e la conservazione dei siti web (come di tutte le altre pubblicazioni digitali), con la finalità di conservare la memoria della cultura e della vita sociale italiana”.

Ma se le finalità sono condivise dall’istituto e certamente non solo dalla Centrale di Firenze, le modalità fin qui individuate dalla legge, ossia la consegna “a mano” di quanto pubblicato, rappresentano un problema che dovrà e potrà essere risolto da un successivo regolamento che deve essere emanato entro pochi mesi.

In questo senso la Centrale di Firenze ha spiegato che “si può anticipare che le biblioteche nazionali stanno cooperando a livello internazionale e che concordemente indicano nell’ harvesting – ossia nella raccolta delle pagine web effettuata tramite un software (crawler) – la modalità più efficiente e sostenibile di deposito”.

Il crawler fa sì, ovviamente, che chi pubblica siti web liberamente accessibili in rete non debba “depositare” alcunché perché – spiega l’istituto – “è il crawler gestito dall’istituzione depositaria che provvede a raccogliere il sito web”.

“In ogni caso – sottolinea infine la Centrale di Firenze – nell’attesa dell’emanazione del regolamento applicativo si raccomanda di non inviare (su CD o via posta elettronica) copie di siti web alla nostra biblioteca .”

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Pubblicato il
29 giu 2004
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