Smantellata community di pornopedofili

Smantellata community di pornopedofili

6 ordinanze di custodia cautelare e 42 perquisizioni in 13 regioni per l'ultimo blitz anti-pedoporno. Il capo dell'organizzazione ha appena 20 anni
6 ordinanze di custodia cautelare e 42 perquisizioni in 13 regioni per l'ultimo blitz anti-pedoporno. Il capo dell'organizzazione ha appena 20 anni


Roma – Si è conclusa una vasta operazione antipedofilia condotta dall’Arma dei Carabinieri. Sei mesi di indagini sotto copertura per smantellare una sorta di “club di pedofili” in Rete. La comunità online, costituita da una sessantina di persone in connessione da tutta la penisola, si riuniva su alcuni webforum per coltivare la propria passione proibita . Nel corso dell’operazione sono state perquisite 42 persone ed arrestati sei “insospettabili” . Le autorità sono intervenute dal nord al sud del paese: controlli in Veneto, Friuli, Lombardia, Toscana, Lazio, Sicilia, Campania, Puglia, Emilia Romagna, Abruzzo, Trentino, Piemonte e Umbria.

La comunità, chiamata “Fotodipreteen”, era organizzata da un fotografo veronese di appena 20 anni (M.C., detto “Il Padrone”), adesso in custodia cautelare. L’età degli altri 5 arrestati è di circa 32 anni. “Il Padrone” gestiva i suoi loschi traffici fotografici con perversione ed efferatezza: per appartenere ai ” book ” comunitari (gli utenti erano riusciti a crearne ben quattro), tutte le foto proposte dovevano ritrarre bambini di età inferiore ai 12 anni . I forum on-line erano la base d’appoggio per una rete di pedofili in carne ed ossa, spesso in contatto tra loro per scrivere storie erotiche, scambiarsi fantasie ed organizzare traffici ad hoc di immagini vietate. Gli scambi tra utenti avvenivano tramite programmi di chat e di instant messaging .

In sei mesi, “Fotodipreteen” ha registrato oltre 20000 accessi . Un flusso che scorreva indisturbato, fino a quando i volontari siciliani di Telefono Arcobaleno non hanno scoperto quando accadeva. È così partita la segnalazione alla Questura, che ha consentito al Nucleo investigativo telematico ( Nit ) della Procura della Repubblica di Siracusa di dare il via alle indagini.

Si conclude così il secondo grande giro di vite nazionale che getta la sfida al mondo della pedofilia, minandone le propaggini “virtuali”. Le autorità, dopo la pioggia di arresti delle ultime due settimane , si dicono soddisfatte. Infatti non nascondono l’orgoglio di aver riconfermato una assidua presenza nell’universo telematico.

Una presenza sempre più necessaria, come ha sottolineato Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori: la sua richiesta è l’istituzione di una procura nazionale antipedofilia, attentissima alla situazione on-line. Secondo Marziale, la Rete fornisce una dimensione economico-imprenditoriale alla pedofilia, fomentando un settore della new-economy che non risente assolutamente della crisi.

Il Procuratore Aggiunto di Siracusa Giuseppe Toscano, a capo di un pool di magistrati impegnati nella lotta alla pedofilia, sembra assolutamente sicuro che la Rete sia la fonte d’ogni male. Infatti ha precisato che “la pedofilia si nutre ed alimentata attraverso la Rete, creando connessioni e legami tra i pedofili di tutto il mondo, secondo diaboliche intese e perverse alleanze. Non è infatti irragionevole il timore che dietro a ciò si nascondano forti organizzazioni criminali”. Il magistrato ricorda inoltre che per fare fronte alla criminalità telematica, in qualsiasi sua forma, sono necessari ” appositi modelli di indagine ed adeguate normative “.

Quali saranno le nuove regole del gioco in Italia? Verrà forse intrapresa la strada proposta dalla British Telecom , con l’implementazione di un sistema di censura a “filtri” per far fronte alle crescenti segnalazioni di pedofilia on-line? O forse aumenteranno a dismisura le maxiretate, come questa, ottimo deterrente psicologico per i pedofili italiani di oggi e di domani?
(Tommaso Lombardi)

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Pubblicato il 1 lug 2004
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