Attacchi DDoS, chiude rete IRC italiana

Attacchi DDoS, chiude rete IRC italiana

Ancora una volta un network che consentiva a tanti di incontrarsi in rete cede le armi dinanzi ad attacchi telematici che impediscono di proseguire l'attività
Ancora una volta un network che consentiva a tanti di incontrarsi in rete cede le armi dinanzi ad attacchi telematici che impediscono di proseguire l'attività


Roma – E’ un comunicato sconsolato quello che si può leggere sulle pagine di Psycholand , network IRC piuttosto noto e messo in ginocchio da un attacco continuato, un denial-of-service distribuito (DDoS).

Nella nota si legge che “PsychoLand.org sospende a tempo indeterminato l’erogazione dei propri servizi offerti in maniera gratuita causa continui DDoS sui server gentilmente offerti da società e appassionati del panorama RC Italiano”.

“Questi attacchi – spiega la nota – ormai si protraevano per più di 3 settimane e per più volte al giorno causando gravi disservizi non solo all’ irc network ma anche alle società che gentilmente ci permettevano di erogare gratuitamente il servizio. Questi disservizi inoltre si ripercuotevano in danni economici alle stesse società”

Questo genere di attacchi, che portano grossi danni a chi gestisce questo genere di attività in rete e che possono mettere nei guai chi vi ricorre, si stanno ripetendo con una certa frequenza online e Psycholand non è la prima realtà a dover, almeno per ora, cedere le armi dinanzi ad aggressioni che rendono irraggiungibili e inservibili i servizi posti a disposizione online.

Sono gli attacchi DDoS che hanno messo in ginocchio alcuni network antispam nel recente passato e non è un caso che proprio a tecniche così efficaci abbiano deciso di ricorrere anche virus writer interessati non solo ad infettare computer ma anche a utilizzare quei PC per ingolfare i propri obiettivi online.

Sulla home page di Psycholand sono riportate anche due lunghe lettere di due utenti pubblicate, nelle intenzioni degli amministratori del network, “nel tentativo di aprire gli occhi a queste persone poco nobili”. La nota si conclude con la speranza di poter riavviare il progetto.

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Pubblicato il 20 lug 2004
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