Palmari/ Linux in a pocket

Palmari/ Linux in a pocket

di M. Corazzi. Con la sua flessibilità, modularità ed economicità, Linux è il prodotto ideale per entrare su una grandissima varietà di hand held. Ecco una panoramica del mercato attuale con uno sguardo al futuro prossimo
di M. Corazzi. Con la sua flessibilità, modularità ed economicità, Linux è il prodotto ideale per entrare su una grandissima varietà di hand held. Ecco una panoramica del mercato attuale con uno sguardo al futuro prossimo

Il progetto di portare Linux nel mondo wireless è abbastanza giovane, ma dimostra già una certa solidità. Si stanno seguendo strade diverse per raggiungere la stessa destinazione, come ormai è abitudine nel variegato mondo dell’elettronica e dell’informatica. La prima e più incredibile prevede di vuotare il proprio iPaq (il palmare Compaq ) o Philips Nino e di rimpiazzare WindowsCE/PocketPC con una versione embedded di Linux. Non credete che sia possibile? Visitate HandHeld.Org , allora. Con preziose foto viene illustrato il delicato procedimento grazie al quale potete vedere girare X-Windows sul piccolo display LCD. Tanto per cominciare, il dispositivo va “spogliato” di penne, culla, jacket e ammennicoli varii, quindi aperto (!) con un cacciavite. Siete già svenuti? No? Bene, perché ora dovete prendere il saldatore e… 

Spaventati da tanta violenza? Credete che fare così tanto male a un PDA indifeso non sia giusto? 

In realtà sto scherzando: la rischiosa procedura suddetta non è affatto necessaria per installare Linux su H3600, e si rende tale solo nel caso vogliate… rimuovere la polvere da dietro il display.

In ogni caso il setup del sistema operativo non è molto più semplice, ma almeno i rischi sono (relativamente) limitati. 

Il primo passo, naturalmente, consiste nel backup dell’immagine di WinCE sul proprio harddisk. Purtroppo il restore è passibile di errori, ma gli autori della procedura si offrono per un aiuto telefonico ai temerari. L’installazione di Linux (benaugurantemente composta da 17 step, ma si sa che il numero sfortunato oltreoceano è il 13) richiede il download di diversi file, la connessione del palmare al PC tramite cavo seriale (non è supportato USB in questa fase) e l’installazione di un programmino dal prevedibile nome di OSLoader. Una volta disconnessa la porta seriale, va lanciato un emulatore di terminale sul PC. A questo punto è necessario effettuare un upload di alcuni file e resettare il palmare. Infine va copiata un’immagine del kernel e avremo il nostro Linux portatile.

Il sito di riferimento per i pazzi che tentano questa impresa è iPaqLinux . Vale la pena rischiare un po’ per vedere le bellissime immagini del sistema open source girare sul Compaq più portatile.

Sempre su HandHeld.Org trovate le istruzioni per connettere un palmare WinCE a un sistema desktop su cui stia girando Linux. 

Benché Philips abbia cessato di produrre Velo e Nino, i suoi due palmari Windows CE, questo non vuol dire che i loro fan si siano placati, in particolar modo quelli di Nino. Probabilmente uno dei palmari più belli, Nino è progettato intorno a un chipset di nome TwoChipHCG. I due chip sono un PR31700 (un processore RISC a 32 bit con un core MIPS R3000A), e l’UCB1200 (che realizza le funzionalità modem e audio e gestisce il touch screen). 

Ci sono sei modelli di questa macchina. La prima serie è stata la 3xx, seguita dal modello a colori 510 e dal più economico 210. Modelli con RAM compresa tra 4 e 16 MB, compatibili con lo standard CompactFlash (grazie a una patch si possono installare sino a 96MB). Una delle peculiarità di questo palmare è la possibilità di impartire comandi vocali tramite il microfono.

Anche su questo dispositivo qualcuno ha deciso che non voleva più WinCE, ma Linux. E questo progetto è sentito in particolar modo da un gruppo di appassionati il cui sito purtroppo è momentaneamente afflitto da problemi tecnici. Se nel frattempo voleste leggere la FAQ di LinuxCE…

Per effettuare la sostituzione qui effettivamente dovrete rimuovere una scheda interna al dispositivo, ma solo per sincerarvi che sia effettivamente Flash-abile; sembra un’operazione del tutto sicura, a patto di prendere le ovvie precauzioni suggerite. 

Comunque seguire la dettagliata procedura può essere istruttivo al di là della vostra temerarietà. Dopo un’attenta esplorazione dell’hardware che abbiamo sotto mano (operazione interessantissima) abbiamo di fronte due alternative: una soft che prevede l’upload del sistema tramite il cavo seriale, e una hard che prevede la riscrittura della Flash.

Un altro argomento interessante anche in questo caso è: come connettere il palmare a un PC su cui stia girando Linux anziché un sistema Microsoft.

Il movimento pro-linux (o anti-winCE) è un sintomo che non tutti sono disposti ad accettare le imposizioni del mercato, e che la figura degli hacker e dei geek è ben lontana dallo scomparire. Se la pensate così anche voi ma non volete rischiare il vostro prezioso hardware (o magari non siete in grado di compiere le delicate operazioni descritte) ci sono altre strade da seguire, come accennavo prima. Ci sono al momento tre implementazioni “commerciali” di Embedded Linux destinate ai palmari. 

Qt Palmtop Environment di Trolltech è, nelle loro stesse parole, “un sistema a finestre completo con tanto di Windows Manager, Application Launcher, metodi di input, toolkit per la realizzazione di GUI e molte applicazioni utili scritte usando le API di Qt, le stesse di X11 e Windows. Ma dato che il nostro linux usa le Qt/Embedded non c’è bisogno di un server X11, nessun’altra libreria client, nessuna stratificazione di toolkit: Qt/Embedded lavora direttamente con il framebuffer di Linux. (segue elenco di una tonnellata di applicazioni in bundle, NdA)”.

Microwindows PDA Operating Environment secondo i suoi creatori della Century Software è “un prodotto commerciale supportato pienamente che offre funzionalità di web browsing, emulazione di terminale, tastiera a scomparsa e riconoscimento della grafia; è un ambiente per far girare applicazioni Linux dedicato ad iPaq. L’hardware IrDA dell’iPaq è pienamente supportato per il trasferimento di file”. iPaq è solo il primo dei PDA che potranno far girare questo sistema.

PocketLinux PDA Framework di Transvirtual Technologies , integra Kaffe (una implementazione di Java) e fornisce il supporto per XML. Offre anche una libreria grafica basata sul framebuffer di Linux che elimina (anche qui come nel caso di Qt) la necessità di installare X-Windows (che è sempre vorace di risorse). 

Ci sono anche due distribuzioni non commerciali: una è proposta dal già citato HandHeld.Org , e un’altra nota come “The Familiar Project”.

Handhelds.org intende creare una implementazione unica di Linux su PDA. All’inizio di questo anno Compaq ha creato “Open Handheld Program, un’iniziativa che vuole stimolare la ricerca e l’innovazione in modo neutrale rispetto alle aziende produttrici (sì, come no, NdA) che ha dato come risultato Itsy”. 

The Familiar Project ha raccolto alcune delle più interessanti attività di handhelds.org, inclusi tutti i componenti chiave per la realizzazione di una piattaforma per palm computing interamente basata su Linux. In questo momento la distribuzione include un windows manager basato su BlackBox, applicazioni PIM basate su Fltk+ di Agenda Computing, una implementazione embedded di Python, utility di configurazione e backup del sistema, un client e un server Open SSH è un kernel ARM basato sulla Debian. Agenda Computing ha progettato Agenda VR3 con l’ambizioso obiettivo di assumere un ruolo di primo piano nel suo settore proponendo un palmare con caratteristiche superiori a quelle della concorrenza e persino a un prezzo inferiore: 249 dollari, che a conti fatti sono circa 530K lire… ma togliersi lo sfizio di giocherellare con Linux in treno non ha prezzo!

Il sistema operativo Agenda Linux è una versione snellita e ridotta all’essenziale della creazione di Linus Torvald, e conserva quindi le sue caratteristiche: permette la gestione di applicazioni complete, ha caratteristiche estese per la gestione del networking (TCP/IP), delle connessioni dialup (anche multiple) e dei collegamenti seriali.

Anche se non c’è niente di più “personal” di un palmare, è previsto l’uso di account multipli protetti da password, con la possibilità di personalizzare profili per DNS, numero IP e parametri di controllo per il flusso dei dati (anche tramite script).

Agenda Linux è un sistema operativo multitasking che si avvale della potenza di calcolo del processore NEC VR4181 (66 MHz, 32 bit) con 16 MB di RAM e 16 MB di memoria Flash per l’aggiornamento del sistema operativo. 

Agenda VR3 ha un display LCD a 16 toni di grigio con risoluzione 160×240 con retroilluminazione. Ovviamente è un touch screen con cui interagire mediante la penna in bundle, più 7 pulsanti e 7 icone on screen per le operazioni più comuni.

Oltre alla tastiera on screen se ne può utilizzare una esterna, ma è supportato il riconoscimento della scrittura. Ci sono uscite e ingressi audio (in omaggio le cuffie), led a doppia colorazione e buzzer. Il dispositivo viene venduto con la culletta di sincronizzazione per il collegamento a PC.

Sono disponibili la porta IrDA, la RS-232 (seriale), più una porta di espansione proprietaria per la connessione di periferiche. In dotazione, oltre al sistema operativo, una rubrica per i contatti, una to-do-list, software per la gestione degli appuntamenti e delle note. il client per la sincronizzazione e quello per la posta elettronica, qualche gioco e altre utility non meglio specificate. L’alimentazione è affidata a delle normali batterie.

Tra gli accessori c’è un modem a 56Kbps, i cavetti seriale e USB, la già citata tastiera esterna.

Il software per PC allegato sincronizza la posta con… Eresia! Outlook! E viene specificato che le operazioni di sincronizzazione sono possibili con tutti i sistemi Microsoft. Ma non viene citato Linux!

Questa (grave) mancanza verrà sicuramente colmata in breve tempo, ma intanto rimane il dubbio per un progetto troppo timido, che avrebbe meritato un entusiasmo maggiore. Riconosciamo il coraggio che è necessario per sfidare i giganti PalmOS e PocketPC proponendo caratteristiche innovative e un’architettura sicuramente vincente per eleganza e potenzialità.

Potete leggere un’entusiastica recensione sul sito di Linux Devices che si propone come portale per i dispositivi embedded basati su questo sistema.

La carta vincente di Agenda VR3 è nella quantità di software freeware e open source disponibile per Linux, ma gli utenti lamentano una certa lentezza del palmare che penalizza le sue prestazioni eclettiche. Anche SHARP ci propone un PDA basato su Linux, anzi, per la precisione su Java. L’hardware è di tutto rispetto: si parla di un Intel StrongARM da 206 MHz con 32 MB di RAM e 16 MB di Flash. Display touch screen TFT a colori da 320×240 punti; riconoscimento dei caratteri e tastiera QWERTY su pannello a scorrimento. Lettore CompactFlash e SD-card. Chiaramente IrDA e USB. La dotazione software comprende Lineo’s Embedix, Tao’s JVM e il browser ACCESS’ Netfront. Sharp ha anche sottolineato la necessità che si crei una comunità di sviluppatori intorno al mondo Linux Embedded.

Yopi di G.Mate integra le funzionalità per l’accesso a Internet/e-mail tramite cellulare, registrazione digitale della voce, audio MP3 e video MPEG, videogiochi e altre applicazioni tipiche del PDA. Anche qui abbiamo il processore StrongARM, display a colori, seriale/USB, CompactFLASH Type II.

Exilien , di HNT, ci arriva in due versioni: una “palm sized” con lo schermo 320×240, e una più grande con schermo da 640×480 punti. Il processore è sempre Intel StrongARM.

CAT di MiTAC sarà disponibile (inizialmente) solo a Taiwan. Basato sul processore NEC VR a 66MHz, avrà 8MB di RAM e 4MB di Flash (espandibile con CompactFLASH). Display monocromatico da 240×320 punti, IrDA, RS232, USB e Bluetooth.

Per chi lavora in ambiente industriale è consigliato DAT500 di 4P; oltre a tutte le consuete funzionalità (GUI, touch-screen, riconoscimento della grafia), il DAT500 ha una robusta corazza che lo rende resistente e affidabile (sembra che sia stato sottoposto a test di sicurezza standard per l’ambiente dell’aviazione commerciale). Indispensabili gli add-on: lettore di codici a barre, lettore di carta di credito, interfaccia per smartcard e stampante.

IMT2000 è un webphone di SK Telecom. Questo dispositivo combina PDA, cellulare, ma anche videocamera. Usa un processore StrongARM, 32 MB di RAM e 32 MB di FLASH, e ospita il PalmPalm’s Tynux, un’altra distribuzione emdedded di Linux basata su Qt. C’è anche il browser Opera. Il controllo delle funzioni di telefono cellulare è affidato a un processore separato. Possiamo quindi decidere di rischiare l’hardware già in nostro possesso, oppure possiamo comprare Agenda, Yopi o un altro dei palmari linux-based che stanno per uscire. Ma qual’è il futuro di Linux Embedded?

Il Western Researc Lab (WRL), che si trova a Palo Alto in California, fa parte del gruppo di ricerca Compaq. L’obiettivo è di sperimentare nuove tecnologie nel settore IT che possano chiaramente essere riutilizzate a fini commerciali e abbiano la potenzialità di aprire nuove opportunità di business. L’area di ricerca del WRL spazia dal mobile computing ai sistemi scalari di grandi dimensioni, e dal wireless alla larga banda, dalla compilazione di software basata su profili ai sistemi operativi. Tutte le idee vengono testate tramite l’uso intensivo di prototipi sia hardware che software.

Il prototipo Itsy (che si legge quasi come “easy”, “facile”) offre memoria e potenza di calcolo superiori a quelle degli altri PDA, permettendo l’uso di applicazioni pesanti come il riconoscimento vocale; è stato progettato come piattaforma aperta per facilitare i progetti di ricerca più innovativi. L’hardware di base di Itsy fornisce un’interfaccia flessibile per l’aggiunta di daughtercard (schede figlie) e il sistema operativo è basato su Linux e diversi tool standard GNU.

L’obiettivo che il progetto si pone è di apprendere qualcosa di nuovo sulla progettazione di piccoli sistemi: gestione dell’energia, questioni riguardanti le interfacce utente, la gestione della rete e lo sviluppo di applicazioni.

Una delle novità delle interfacce è rappresentata da Rock’n Scroll. L’idea è di creare un metodo di input che permetta all’utente di selezionare, far scorrere e comandare un’applicazione sul palmare senza utilizzare pulsanti, touch screen o comandi vocali, ma semplicemente muovendo il dispositivo.

L’esempio usato dei progettisti può essere utile per farsi un’idea delle potenzialità dell’esperimento: un album fotografico su palmare. Tirando il dispositivo fuori dalla tasca, questo automaticamente si attiverà mostrando una serie di thumbnail (piccole preview delle immagini). Ruotando leggermente il palmare sugli assi vedremo le thumbnail scorrere (come se fossero poggiate su un piano inclinato). Una volta individuata quella che ci interessa potremo zoomare semplicemente avvicinando a noi il palmare che, una volta rimesso in tasca, si spegnerà automaticamente. 

Notevole, vero? Non possiamo sapere con certezza se il progetto Itsy e le periferiche Rock’n Scroll avranno un futuro, e se incontreranno il successo che probabilmente meritano, ma l’impegno fa nascere diverse speranze sul futuro di questi dispositivi così utili per il nostro lavoro e il nostro tempo libero. Non ci vorrà molto perché integrino tutte le funzionalità di biglietti da visita, agenda, cellulare, macchina fotografica, player MP3 e ci permettano di portare appresso tutto questo comodamente in una tasca. 

Linux rappresenta una piattaforma di rilievo per le sue caratteristiche interne, per l’ampio parco di software disponibile e per la sua natura sperimentale. Del resto certi gadget sono destinati agli appassionati di informatica prima che agli altri, e le stesse persone hanno come hobby quello di manipolare e personalizzare i dispositivi elettronici e il software. Come è già successo per il PC è la fantasia e la genialità di questo tipo di persone che spinge avanti la ricerca e permette all’industria di compiere quei passi da gigante necessari per arrivare al grande pubblico.

Manrico Corazzi

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Pubblicato il
13 giu 2001
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