Niente di fatto per il wi-fi domestico

Niente di fatto per il wi-fi domestico

Dura nota di Assoprovider dopo lunghi mesi di inutile attesa: le limitazioni introdotte dal Governo ancora non consentono di far partire l'ultimo miglio wireless. L'Autorità TLC non ne parla
Dura nota di Assoprovider dopo lunghi mesi di inutile attesa: le limitazioni introdotte dal Governo ancora non consentono di far partire l'ultimo miglio wireless. L'Autorità TLC non ne parla


Roma – A pochi giorni dall’ idilliaco quadro della telefonia italiana disegnato dall’Autorità TLC piomba con durezza una nota di Assoprovider , l’associazione dei provider che da lungo tempo chiede inutilmente di poter operare appieno sul fronte del wireless e del broad band.

La questione è quella dell’ ultimo miglio wireless , una soluzione che interessa potenzialmente moltissimi italiani e che aprirebbe nuovi spazi di mercato, consentendo agli operatori alternativi a Telecom Italia e ai provider di lanciare una serie di nuovi servizi e agli utenti di godere di una maggiore e più competitiva offerta.

La posizione di Assoprovider è netta. In una nota si legge: “A più di un anno dal rilascio della regolamentazione sull’uso del Wi-Fi per applicazioni hot spot non si è ancora arrivati al giro di boa della tanto attesa regolamentazione sulle tecnologie IEEE 802.xx per l’ultimo ultimo miglio (utenze fisse)”.

A limitare questa applicazione è un decreto governativo che, spiega l’Associazione, ha limitato il suo utilizzo in “aree confinato”. Una sperimentazione era stata concessa dal Ministero soltanto dopo ripetute richieste da parte di Assoprovider, sperimentazione che prevedeva la realizzazione di reti wireless ultimo miglio .

“Molti ISP italiani – spiega l’Associazione – hanno “beneficiato” della sperimentazione con ottimi risultati comunicando anche al Ministero che tale tecnologia può essere applicata senza nessun tipo di problema . Ad oggi siamo quasi al termine del periodo di sperimentazione e non si vede ancora nulla all’orizzonte sul dopo-sperimentazione”.

La situazione attuale, l’assenza di una regolamentazione e di un via libera, secondo Assoprovider si concretizza in una serie di conseguenze pesanti per il settore:
– impossibilità di approdare in libera concorrenza al mercato delle TLC in mano ai soli grandi operatori
– blocco degli investimenti e di conseguenza un non incremento dell’organico aziendale
– si sono sviluppati progetti di connettività tra enti pubblici togliendo mercato agli operatori di comunicazione

Assoprovider denuncia anche il fatto che oggi l’Italia è appesa solo alla ADSL “con tutti i rischi di una scelta monotecnologica” e si augura che il Governo prenda rapidamente posizione. In particolare propone:

– libero uso delle frequenze delle bande non protette R-LAN ed Hyper-Lan (2,4 e 5 GHz) in modalità punto-multipunto (offerta di servizio alle utenze fisse) che punto-punto (offerta di servizio al pubblico e trunking tra sedi e stazioni base dell’operatore) Nessun costo di licenza né per l’operatore né per l’utenza.
2 – Nessuna limitazione sulle aree di copertura né geografiche né territoriali
3 – Nessuna limitazione circa la tipologia di servizi IP offerti con tecnologia wireless.

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Pubblicato il
20 lug 2004
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