La vera pirateria è di strada

La vera pirateria è di strada

Il danno per l'industria della musica è di 4,5 miliardi di dollari e arriva dal mercato nero, dallo spaccio illegale di CD. Le cifre in uno studio della IFPI. Dietro i pirati la grande criminalità internazionale
Il danno per l'industria della musica è di 4,5 miliardi di dollari e arriva dal mercato nero, dallo spaccio illegale di CD. Le cifre in uno studio della IFPI. Dietro i pirati la grande criminalità internazionale


Londra – Il 15 per cento del volume d’affari complessivo legato alla musica nel mondo è generato dal mercato nero della musica, dalla vendita di CD contraffatti. Lo ha reso noto uno studio dell’associazione internazionale dell’industria di settore, IFPI , secondo cui l’anno scorso in tutto il mondo sono stati venduti più di un miliardo di CD copiati illecitamente .

Ciò che più allarma i produttori è che questo mercato, il cui valore è giunto a 4,5 miliardi di dollari , continua ad aumentare su tutte le piazze. Ed è anche per questo che viene salutato come un segnale positivo il rallentamento della crescita della diffusione di CD illegali. Rispetto al 2002 le vendite illegali nel mondo nel 2003 sono aumentate “solo” del 3 per cento . Se nel 2000 uno su cinque CD venduto era piratato, nel 2003 si è passati ad uno su tre.

Le chiavi delle perdite per il settore, secondo il rapporto Commercial Piracy Report 2004 , dunque, sono prima di tutto crimine organizzato, misure di contrasto insufficienti e corruzione . In generale, però, IFPI segnala un aumento, considerato di buon auspicio, nei sequestri e nelle operazioni contro la criminalità organizzata che nella contraffazione dei CD vede una importante fonte di guadagno.

IFPI, a cui aderiscono in vario modo 1400 realtà musicali di più di 120 paesi, allega al suo studio un accorato appello ai governi affinché accelerino ulteriormente nella battaglia contro la pirateria dilagante, in particolare in dieci paesi, tre dei quali europei (Russia, Ucraina e Spagna), dove il fenomeno è particolarmente insidioso per il settore. In queste nazioni, infatti, si ritiene che la grande pirateria organizzata sia legata a doppio filo con apparati dello stato .

Alle istituzioni di tutti i paesi, invece, si chiede un aggiornamento delle leggi sul diritto d’autore , sanzioni più severe, una più rigida regolamentazione della produzione di dischi e in generale un approccio più determinato contro la pirateria.

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Pubblicato il
23 lug 2004
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