Trenitalia, voglia di censura

Trenitalia, voglia di censura

La società delle ferrovie non gradisce la satira di una pagina ospitata dallo storico Autistici.org e parte con una iniziativa giudiziaria che fa arrabbiare molti. Un dossier racconta la vicenda
La società delle ferrovie non gradisce la satira di una pagina ospitata dallo storico Autistici.org e parte con una iniziativa giudiziaria che fa arrabbiare molti. Un dossier racconta la vicenda


Roma – Si è sviluppata in queste settimane una clamorosa iniziativa giudiziaria intrapresa da Trenitalia contro Autistici.org , uno dei più longevi e importanti punti di riferimento italiani per chi difende la libertà di espressione in rete.

L’azienda si è sentita diffamata per la presenza di una pagina web sul server di Autistici, pagina palesemente satirica con cui si intendeva mettere in discussione le politiche della società ferroviaria. In particolare, come scrivono quelli di Autistici, verteva “sulla collaborazione offerta da Trenitalia alla guerra in Iraq attraverso il trasporto di armi sul territorio italiano”. La pagina, riproduzione ritoccata della home page di Trenitalia, riportava frasi come: “Trasporto missili per imperi in espansione” oppure “porta i tuoi tank in treno con un click”. Il tutto sovrastato da una finestra pop-up dal titolo: “La morte viaggia comoda”.

La pagina è ora stata rimossa dopo che l’azienda ha ottenuto dal giudice una ordinanza di sospensione , in attesa del procedimento per l’eventuale attribuzione di danni richiesti da Trenitalia. Va da sé che basta smanettare in rete per ritrovare i contenuti di quella e di molte altre pagine censurate in questi anni ( qui uno dei mirror della pagina satirica).

E’ peraltro sufficiente un giro in rete per rendersi conto di come sia stata accolta la notizia , non solo in Italia, vista anche la reputazione acquisita dall’associazione di Autistici in questi anni e i molti casi che hanno portato Trenitalia all’attenzione delle cronache.

“La mossa grossolanamente censoria di Trenitalia – ha scritto nei giorni scorsi FerryByte, figura storica del web italiano – comincia a dare i suoi (contro)frutti: provate a digitare trenitialia su qualsiasi motore di ricerca (magari abbinato a parole come censura, licenziamento, provvedimento ecc.) e vedrete che apparirà uno sterminato panorama web fatto di storie di censure politiche, provvedimenti disciplinari a carico di dipendenti, ecc. certamente non una bella operazione d’immagine, imho… che si va ad aggiungere oltretutto alla storica e pessima fama di inaccessibilità (per utenza disabile) del sito della compagnia ferroviaria confermando un’incapacità veramente paradossale e grottesca a gestire le “politiche di Rete” di questa azienda così tanto italiota”.

Il dossier messo a punto da Autistici per aggiornare sulla vicenda riporta anche l’ordinanza di sospensione del sito web nella quale si inibisce, tra le altre cose, “l’uso nell’ambito dei metatags di termini o parole riferentesi alla società trenitalia o al sito ufficiale www.trenitalia.com o www.trenitalia.it della stessa” .
Una misura, questa, che ha sollevato diverse critiche. Su manteblog si parla di attacco alla libertà di espressione : “Per esempio sul sito di Autistici è oggi presente l’intera copertura documentale della vicenda: impedire a chi scrive quelle pagine di segnalare la vicenda ai motori di ricerca a me pare una concreta seppur minuscola limitazione della libertà di espressione”.

Ciò che aggrava la situazione per Autistici è anche il fatto che nell’ordinanza si impone la pubblicazione su due quotidiani nazionali dell’ordinanza stessa, a spese dell’associazione, e si dispone persino una sanzione di 500 euro per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione del provvedimento.

“La causa – scrivono a Punto Informatico quelli di Autistici – rischia di mettere in seria difficoltà l’associazione autistici/inventati, che ospita sui suoi server la maggior parte dei siti di “movimento” del panorama italiano”.

Da più parti in rete in queste ore si chiede un forte sostegno collettivo ad Autistici, la cui vicenda secondo molti rischia di non rimanere isolata. C’è chi teme che, se nulla sarà fatto per ostacolare l’azione legale di Trenitalia, in futuro ogni azione di censura del web da parte delle corporation italiane diventerà più agevole.

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Pubblicato il 23 ago 2004
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