Fermata la nave tagliacavo

Fermata la nave tagliacavo

Le autorità dello Sri Lanka dispongono il fermo dell'imbarcazione che ha reciso uno dei più importanti cavi sottomarini di connessione. Era già successo ma stavolta si conosce il colpevole
Le autorità dello Sri Lanka dispongono il fermo dell'imbarcazione che ha reciso uno dei più importanti cavi sottomarini di connessione. Era già successo ma stavolta si conosce il colpevole


Colombo (Sri Lanka) – 800mila linee telefoniche e utenze internet sono state improvvisamente disconnesse quando, due giorni fa, l’ancora di una imbarcazione al largo delle coste dello Sri Lanka ha reciso il cavo SEA-ME-WE-III .

Questo è emerso nelle scorse ore quando le autorità dell’isola hanno disposto il fermo della nave accusando l’equipaggio di aver prodotto danni notevolissimi alle telecomunicazioni del piccolo stato asiatico.

Il SEA-ME-WE-III è uno dei cavi sottomarini di telecomunicazione di maggiore portata, capace di connettere le regioni dell’Asia meridionale con il Medio oriente e l’Europa occidentale. La nave incriminata lo ha reciso a circa 10 chilometri dalle coste dell’isola.

Stando a quanto riportato dalle cronache locali, per oltre ventiquattro ore hanno potuto utilizzare le linee telefoniche internazionali e le connessioni ad internet soltanto quelle poche società ed enti del paese che sfruttano propri nodi di comunicazione, indipendenti dal cavo reciso.

L’azienda di telecomunicazioni locale “Sri Lanka Telecom” ha spiegato che intende far pagare all’equipaggio della nave “State of Nagaland” le spese sostenute per la riparazione del cavo.

Va ricordato a questo proposito che non è la prima volta che uno dei grandi cavi di connessione sottomarino viene reciso da quale manovra azzardata. Nel 2000 fu Singapore a subire gravi disservizi per il danneggiamento di una dorsale di questo tipo.

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Pubblicato il 25 ago 2004
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