Legge Urbani, c'è chi spera

Legge Urbani, c'è chi spera

Qualcuno vuole rompere il silenzio che circonda le possibili modifiche alla Legge Urbani, una normativa che però nessuno vuole cambiare davvero. Urbani, anzi, ora sembra persino andarne fiero
Qualcuno vuole rompere il silenzio che circonda le possibili modifiche alla Legge Urbani, una normativa che però nessuno vuole cambiare davvero. Urbani, anzi, ora sembra persino andarne fiero


Roma – Qualcuno rimane ottimista. L’incapacità della classe politica italiana di rispondere alle proprie domande e quella del Parlamento di mantenere gli impegni presi con se stesso, ancora non ha afflitto tutti coloro che speravano in modifiche alla contestatissima Legge Urbani.

A dare un segnale di vita in queste ore sono i gestori di un sito, EmuleItalia.net , che nei mesi scorsi avevano deciso autonomamente di chiudere i propri forum , una scelta dettata proprio dall’approvazione di una normativa che, tra le altre cose, prevede carcere fino a quattro anni per chi fa uso personale di musica scaricata o condivisa via peer-to-peer.

Sulla home page del sito, che ha ora riaperto un unico forum, viene spiegato perché ancora non riapre integralmente uno spazio web che non riportava neppure link a materiale scambiato sul P2P. “Per tentare – affermano i gestori – di tenere in vita una protesta giusta, per non dimenticare che oggi un ragazzino puo’ andare in galera per aver scaricato anche un solo mp3, per far capire a tutti che il governo è evidentemente tenuto per le palle dai “potenti” della musica e del cinema che utilizzano il file sharing come capro espiatorio per deviare lo sguardo dell’opinione pubblica dai reali problemi del settore”.

E mentre la Legge Urbani diventa il fulcro di importanti consessi giuridici , Rizzoli pubblica un libro-intervista a Giuliano Urbani nel quale, tra le altre cose, il ministro sostiene che tutto il settore ha salutato con soddisfazione il suo decreto, quello stesso che è stato poi trasformato in legge. Un’affermazione che sembra cozzare platealmente con la realtà dei fatti . Ma è probabile che l’inossidabile Ministro si riferisca alle major, che hanno applaudito e sostenuto il provvedimento con ogni mezzo consentito. A parlare è quello stesso Urbani che, come si ricorderà, ai senatori chiese esplicitamente di “votare come sappiamo non si debba fare” (sul libro vedi l’ articolo di Tolardo su ZeusNews).

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Pubblicato il
6 set 2004
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