S'arricchisce la gang lituana dei DDoS

S'arricchisce la gang lituana dei DDoS

Come già in altri casi, i cracker ricattano un bookmaker australiano e lo bombardano con un attacco distribuito. A differenza di quanto accaduto ad altri, questa volta se la cavano e ottengono un ricco bottino
Come già in altri casi, i cracker ricattano un bookmaker australiano e lo bombardano con un attacco distribuito. A differenza di quanto accaduto ad altri, questa volta se la cavano e ottengono un ricco bottino


Sydney (Australia) – Ha qualcosa di decisamente inquietante la vicenda che ha consentito ad una banda di cracker di ricattare con successo un bookmaker australiano che svolge la sua attività su Internet.

La gang, forse di origine lituana, si era fatta viva qualche tempo fa con i gestori del sito www.multibet.com, uno spazio web gestito da Terry Lillis, un personaggio noto nell’ambiente delle scommesse nella terra dei canguri.

Alla richiesta di un pizzo da 16mila euro circa, Lillis ha reagito con sdegno, suggerendo ai cracker di ficcarsi la richiesta dove ritenessero più conveniente. “Sono come la mafia italiana degli anni ’20 – ha dichiarato ad un giornale locale – Un racket di estorsori che, invece di usare mazze da baseball e coprinocche, invia via internet una marea di pacchetti”.

Già, cinque minuti dopo aver ricevuto il rifiuto della prima richiesta di pagamento, gli estorsori hanno lanciato un attacco denial-of-service distribuito che ha reso irraggiungibile il sito delle scommesse per quasi 20 giorni. E’ dunque probabile che i cracker abbiano a disposizione un certo numero di computer, probabilmente infettati da remoto con un trojan e connessi ad Internet, da cui sferrare i propri attacchi telematici.

Quei giorni offline hanno spinto Lillis a cedere alle richieste dei ricattatori, accordandosi per pagamenti mensili che, attraverso Western Union, vengono eseguiti su un conto lituano.

Sulla vicenda stanno ora indagando le autorità australiane che, in collaborazione con diverse polizie occidentali, da qualche tempo lavorano per individuare le bande di cracker che utilizzano i DDoS come mezzo di ricatto. Come si ricorderà di recente sono stati arrestati i componenti di una gang russa dedita al ricatto e sono stati identificati i mandanti di attacchi distribuiti .

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Pubblicato il
6 set 2004
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