Mp3 russi a mezz'euro? Mp3 illegali

Mp3 russi a mezz'euro? Mp3 illegali

Lo sostengono i produttori, lo confermano fonti delle major: scaricare dai siti russi a prezzi ridicoli significa scaricare musica illegale. Questione di tempo, quei siti verranno chiusi
Lo sostengono i produttori, lo confermano fonti delle major: scaricare dai siti russi a prezzi ridicoli significa scaricare musica illegale. Questione di tempo, quei siti verranno chiusi


Roma – Il sito è su da tempo e le notizie sui “grandi affari” che ci si possono fare sopra hanno fatto il giro della rete: mp3search.ru è uno di quei sitozzi russi che permettono di acquistare e scaricare una grande quantità di brani musicali in mp3 a prezzi stracciati. Ma la sua è un’attività illegale .

Il sito, come gli altri del “settore”, e ce ne sono decine, offre un ampio catalogo di musica per il download, con successi internazionali di primo piano e anche musica italiana. I suoi gestori hanno dichiarato di poterlo fare grazie ad accordi con la società russa ROMS che, a loro dire, gestirebbe i diritti relativi ai brani messi in vendita.

Questa affermazione però risulta falsa a chi svolge consimili attività di gestione dei diritti in Italia. ROMS infatti non è considerato un referente autorizzato per questo genere di operazioni. Diverse fonti del settore e delle major hanno confermato a Punto Informatico che da parte dei detentori dei diritti sono già partite iniziative legali con cui si intende portare il sito alla chiusura e chiedere i danni. E questo sebbene in rete vi siano interviste in cui in apparenza dirigenti ROMS dichiarano legali siti come mp3search o allofmp3. Il tutto mentre su Usenet, come è comprensibile, non si parla d’altro…

Il motivo per cui quel “negozio web” e i suoi simili non hanno ancora chiuso andrebbe dunque cercato nel fatto che la polizia russa su questo fronte non brilla per efficienza . “Quel sito – spiega infatti a PI un dirigente del settore – non è mai stato autorizzato da nessuno, sopravvive per la solita inerzia della autorità. Non è nulla di paragonabile a piattaforme legali. E’ un sito pirata di download, la ROMS non ha nessun licenza e quindi ciò che questi affermano non ha nessun valore. D’altra parte non è un storia nuova, abbiamo avuto decenni di storie di aziende che si presentavano in occidente con cataloghi patinati di titoli di madonna, rolling stones, ecc. Ma erano solo contraffazioni, anche per la legge russa sul copyright”.

Il senso dell’azione delle major si può facilmente intuire: interi album di musicisti di primo piano vengono ceduti a mezzo dollaro . Tutto in formato mp3 senza alcuna protezione digitale . Lo stesso accade con le colonne sonore e tanta altra musica disponibile sul “mercatone” russo. Punto Informatico ha potuto agevolmente utilizzare un account su PayPal per creare un borsellino da venti dollari da spendere sul sito, denaro che sarebbe sufficiente ad acquisire la discografia completa di molte importanti band della musica internazionale. Si tratta di prezzi di molte volte inferiori a quelli offerti dai jukebox legali più economici presenti su Internet: 30 brani dei Beatles vengono venduti ad un dollaro e mezzo.

Ma l’utente italiano può acquistare dai siti russi? Se sul piano tecnico ciò non rappresenta certo un problema, sul piano legale la questione è dibattuta. Da una parte c’è chi, come Enzo Mazza della FIMI, sostiene che la sanzione per un caso del genere è quella prevista per l’acquisto di materiale illegale. Dall’altra c’è chi, tra gli operatori del settore, non nasconde che, al momento, contro l’acquisto da parte di italiani c’è ben poco da fare.

Il buon senso, comunque, può guidare gli utenti a rispondere alla domanda sulla legalità del sito. Utenti che si trovano dinanzi ad album, come “Up” di Peter Gabriel, in vendita a mezzo dollaro . Una situazione di certo indigesta per Gabriel, come noto paladino dei sistemi legali (ha fondato il distributore OD2) e da sempre convinto avversario dei sistemi di file sharing.

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Pubblicato il
7 set 2004
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