Reportage/ RFID Conference di New York

Reportage/ RFID Conference di New York

a cura di S. Brunozzi - Una sintesi dei temi affrontati in una delle più importanti conferenze sulla tecnologia RFID, inclusa una breve introduzione a questa tecnologia
a cura di S. Brunozzi - Una sintesi dei temi affrontati in una delle più importanti conferenze sulla tecnologia RFID, inclusa una breve introduzione a questa tecnologia

Roma – Il 26 e 27 luglio 2004, a New York, si è tenuta la RFID Conference , un evento organizzato e promosso dall’ RFID Journal , la più importante rivista di settore che si occupa di tecnologia RFID .
Prima di parlare di questo evento, però, per quelli che non lo sanno: cosa sono gli RFID?

1- Breve introduzione alla tecnologia RFID

RFID è l’acronimo di R adio F requency ID entifier, e per chi non mastica bene l’inglese significa ?identificazione tramite radio frequenza?. Le onde radio sono onde elettromagnetiche che si propagano facilmente nell’aria e nel vuoto, e con maggiori difficoltà nei solidi e nei liquidi. Un’onda elettromagnetica è caratterizzata da una frequenza, che ne determina molte caratteristiche. Quelle con frequenze fino a 3 GigaHertz sono onde radio .
Nell’immagine sottostante è possibile vedere lo “spettro” delle onde elettromagnetiche:

Tanto per capirci, i nostri telefoni cellulari , o le nostre schede di rete Wireless funzionano tutti con onde radio.

Ultimo dettaglio tecnico: le onde radio sono suddivise in alcune categorie, le più importanti delle quali sono HF (da 3 a 30 MHz), VHF (da 30 a 300 MHz) e UHF (da 300 MHz a 3000 MHz).

Gli RFID sono in sostanza dei dispositivi costituiti da un’antenna, in grado di operare ad una certa frequenza, e una memoria, in grado di contenere informazioni e in alcuni casi di essere riprogrammata. Opzionalmente, questo dispositivo può essere dotato di batteria di alimentazione, nel qual caso si parla di RFID attivi , se invece la corrente necessaria per funzionare viene direttamente prelevata (per motivi fisici che non è il caso di puntualizzare) dall’antenna, si parla di RFID passivi . Ecco alcune immagini di RFID passivi, ovvero senza batteria ausiliaria:

1- RFID? E allora?

Forse non sembra, ma l’impatto che gli RFID avranno nelle nostre vite sarà incredibile : pensate, infatti, che quasi ogni prodotto che acquisteremo nei prossimi anni sarà dotato di RFID, e questo a causa degli enormi vantaggi che possono derivare dall’utilizzo di tale tecnologia. Moltissime aziende useranno RFID per le loro catene di montaggio, o per la loro logistica. Il ?punto di svolta” che sta rendendo economicamente conveniente questa alternativa è stato determinato dalla decisione di grandi protagonisti del mercato di gettarsi nella tecnologia RFID, quali ad esempio Wal-Mart (244,52 miliardi di dollari di fatturato annuo nel 2003), Boeing (54,07 miliardi di dollari), Target (43,92 miliardi di dollari), e Albertson’s (36,18 miliardi di dollari).

Una catena di distribuzione In maniera molto semplificata, possiamo considerare gli RFID come una nuova generazione di codici a barre , con una capienza enorme di informazioni e la possibilità di accedervi non più soltanto con una lettura ottica, ma con una lettura “a distanza”, attraverso onde radio.
Ulteriori dettagli sugli RFID verranno forniti nelle prossime settimane, su Punto Informatico, attraverso una serie di articoli di approfondimento di Corrado Patierno.
Parliamo ora della RFID Conference di New York e delle novità che sono emerse.

2 – RFID Conference

Una dimostrazione pratica Forse la più importante conferenza sugli RFID di questo periodo, la RFID Conference ha riunito alcuni tecnici (membri degli Auto-ID Labs di Cambridge) protagonisti della tecnologia RFID, alcune aziende che offrono soluzioni basate su RFID, e un folto pubblico pagante interessato all’argomento, principalmente costituito da rappresentanti di grandi aziende di livello mondiale.

La cosiddetta “febbre dell’oro” sembra essere arrivata: RFID è diventato un argomento caldo e, come spesso accade in situazioni del genere, la confusione regna sovrana. Fortunatamente la conferenza è riuscita a chiarire ogni ragionevole dubbio, sia tecnico che logistico che commerciale, sulla tecnologia RFID.

Segue un sunto degli argomenti più importanti. RFID e EPC
In questa sezione si è affrontata un’introduzione alla tecnologia RFID (che ho già sintetizzato nell’introduzione di questo articolo), e all’ Electronic Product Code (EPC) Network, ovvero una collezione di tecnologie per supportare il tracciamento automatico degli oggetti lungo la loro catena di distribuzione, attraverso i codici EPC, di cui parleremo in seguito.
L’utilità degli RFID viene massimizzata se le potenzialità che aggiunge vengono “propagate” lungo tutta la catena di distribuzione, fino all’utente finale. In questa maniera è possibile tenere traccia dei movimenti, delle carenze di magazzino, della scadenza dei prodotti, ecc..

Il mercato RFID e i benefici al business
La tormentata storia degli RFID, nati nella seconda guerra mondiale per distinguere i bombardieri inglesi di ritorno da una missione da quelli tedeschi, sembra aver trovato una maggiore “tranquillità” dopo l’adozione di alcuni standard ISO, l’ultimo dei quali, l’ ISO-18000 , è in fase di definitiva approvazione. Il codice EPC Ora che i principali ostacoli di incompatibilità sono stati superati, e che l’ingresso nel mercato di grandi “competitor” abbatterà i prezzi, si prevede che la tecnologia RFID diventerà appetibile nel corso dei prossimi anni.
Le industrie che stanno già usufruendo dei vantaggi degli RFID sono in larga parte rappresentati da produttori di prodotti farmaceutici, di aeroplani, di automobili, aziende di abbigliamento, fornitori di supporto logistico, poste e supermercati.

Lettori di RFID e codici a barre I benefici riscontrati nei casi reali, o nei “pilot” (prove su piccola scala e con un limitato investimento) realizzati da grandi aziende, promettono molto bene. Ecco i dati diffusi presso la conferenza:
– riduzione del costo del lavoro dal 60% al 93% nei centri di distribuzione;
– riduzione del costo del lavoro del 90% per verificare l’esattezza di una spedizione prima di effettuarla;
– fino al 36% di riduzione del costo di movimentazione dei bancali nei centri di distribuzione;
– dal 5% al 30% di riduzione dei costi per il mantenimento di riserve di magazzino;
– riduzione di merci inusabili o obsolete;
– incrementi nelle vendite fino all’1% (a causa di una più efficiente gestione dei rifornimenti).

RFID nel mondo reale
La legislazione : i principali governi, in accordo con la International Telecommunications Union (ITU), hanno adottato precise legislazioni che legittimano l’utilizzo di RFID. Da questo punto di vista non ci sono più incognite.

Stampante di smart label Gli standard : EPCglobal 1.0 è lo standard che descrive l’utilizzo degli RFID nel corso dell’intera vita di un prodotto: è stato approvato e si sta affermando lentamente in ogni angolo del mondo. Per quanto riguarda la parte “trasmissiva”, gli standard ISO hanno svolto un lavoro utilissimo per permettere la congiunzione di varie tecnologie proprietarie che avrebbero inevitabilmente messo in difficoltà la messa in opera di una struttura basata su RFID.

I costi : Nel 2002 il costo di un RFID si aggirava intorno ai 40 centesimi di dollaro; in questo momento è sceso già a circa 20 centesimi, e grazie a importanti innovazioni nei processi produttivi e ad una maggiore economia di scala, si prevede che entro il 2008 il prezzo si aggirerà intorno ai 5 centesimi di dollaro, quando il mercato mondiale di chip RFID si aggirerà intorno ai 3,5 miliardi di unità. Nei cinque anni successivi il prezzo potrebbe scendere al di sotto dei 2 centesimi di dollaro. Il prezzo dei “lettori” scende di pari passo, aggirandosi oggigiorno intorno ai 500-1000 euro con una netta tendenza al ribasso nei prossimi anni.

L’applicazione degli RFID sugli oggetti : tutta una serie di comportamenti ?fisici? suggeriscono che il problema dell’applicazione degli RFID è forse il più complesso da risolvere, e necessita ancora di innovazioni nei metodi per affrontarla.

Una fase della conferenza EPC Network
Il grande effetto dell’introduzione dell’EPC Network sarà quello di rendere ancora più globale (nel bene e nel male) la rete di distribuzione dei prodotti che compriamo. La maggiore efficienza porterà ad una riduzione dei costi, ma non necessariamente per gli utenti finali, a cui sarà demandato, per anni, il costo degli investimenti in questa nuova tecnologia.
L’EPC identificherà univocamente l’azienda produttrice, il tipo di prodotto e addirittura il singolo prodotto, permettendo tutta una serie di operazioni finora impensabili.
L’EPC è costituito da 96 bit (ma in futuro, grazie ad un header di 8 bit iniziale, potrà essere esteso) che identificano univocamente un’azienda, un prodotto, e la singola istanza di quel prodotto. È divenuto uno standard che le aziende stanno rapidamente adottando per adeguarsi, e sfruttarne i vantaggi.

Una fase della conferenza L’Implementazione degli RFID
RFID non è una bacchetta magica che risolve ogni cosa: presenta vantaggi e svantaggi, costi e benefici. Ogni azienda dovrebbe valutarne le potenzialità e decidere se, e a quale livello, possa convenire l’adozione degli RFID. Il campo di applicazione è notevole: catene di vendita, parcheggi, aeroporti, ospedali, scuole, biblioteche, stadi, teatri, fabbriche manufatturiere, catene di distribuzione, e chi più ne ha più ne metta. Per ognuno di loro, e per molti altri, RFID potrebbe significare una soluzione conveniente a problemi finora mai risolti, oppure l’ottimizzazione di processi finora molto costosi. Ma attenzione: i potenziali vantaggi rischiano di diventare una sciagura se non si valuta con esattezza il giusto percorso da compiere.
Soprattutto ora, che i costi sono ancora relativamente alti, e le professionalità che offrono soluzioni RFID sono in embrione, è indispensabile procedere con molta prudenza.

3 – Considerazioni finali

Come spesso accade, negli Stati Uniti sono sempre un passo avanti a noi. Quello che accade da loro adesso, ce lo ritroveremo noi tra qualche anno nella nostra bella Italia.

RFID è una tecnologia che ha preso il via, e che non verrà fermata nemmeno dai dubbi sulla violazione della privacy. È una torta ghiotta sulla quale si stanno gettando tanti colossi mondiali.E che, prima o poi, invaderà la nostra vita in maniera silenziosa.

In Italia le aziende cominciano a muoversi (Benetton ne è un esempio, oppure la catena di supermercati Coop), ma le soluzioni studiate in USA spesso sono inadatte ad un tessuto economico come il nostro, frammentato in tante piccole aziende e migliaia di canali di distribuzione.
Probabilmente in Italia sarà necessario studiare un diverso approccio per rendere efficace questa tecnologia, e nel frattempo non sarebbe male vedere cosa succede oltreoceano e fare tesoro di queste esperienze.

Il prossimo grande appuntamento con la tecnologia RFID si terrà in Europa, ad ottobre 2005, in occasione della prima RFID Conference europea .

Simone Brunozzi
WEDOIT Soluzioni informatiche

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Pubblicato il 10 set 2004
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