Articolo21/ La banda del Wallpaper

Articolo21/ La banda del Wallpaper

di A. Iunco. La nuova economia è in crisi non tanto sul piano finanziario quanto su quello dei comportamenti. Solo i geek possono salvarci
di A. Iunco. La nuova economia è in crisi non tanto sul piano finanziario quanto su quello dei comportamenti. Solo i geek possono salvarci


Web – La New Economy: Tutti ne parlano, tutti la vogliono… ma esiste davvero la New Economy in Italia? Per chi lavora nel campo, lo stereotipo della New Economy, quella a stelle e strisce per intenderci, è rappresentato da aziende innovative e rivoluzionarie, che stravolgono il vecchio modo di lavorare.

In aziende della New Economy, quella vera, non è certo infrequente osservare le movenze di giovanissimi manager in jeans e maglietta che rivivono questo nuovo Sogno Americano in versione “Geek”.

In Italia, invece, nella maggior parte dei casi la New Economy si è limitata all’infarcitura con termini altisonanti e rigorosamente anglosassoni di modelli di business già rodati e di successo, ma pensati per mercati diversi da quello della Rete, estremamente diverso da quello della distribuzione classica basata sulla presenza territoriale.

Quella che manca davvero, nella vita quotidiana di molti lavoratori della New Economy, è proprio la mentalità “geek”, la tendenza ad eliminare le differenze piramidali da sempre presenti nelle aziende di tipo classico.

Questo tipo di mentalità non è una moda del momento come molti titolatissimi analisti stanno cercando di farci credere: dare carta bianca alle proprie risorse (che sono un vero e proprio capitale umano) non è altro che un modo per trasformare la libertà di espressione individuale in creatività, entusiasmo e quindi passione, produttività non fine a sé stessa ma al sentirsi parte di un ingranaggio paritario dove ogni ruota dipende dall’altra e dove gli incastri sono il più possibile coincidenti (il che, in soldoni, significa avere ruote dentate delle stesse dimensioni).

Il sito che state leggendo (Articolo21.it) è stato ribattezzato dai recensori di Punto Informatico come “Il sito delle libertà sociali”, perché non nasce da un
freddo business plan ma dal semplice tentativo di spingere alla riflessione, al pensiero e dunque alla libertà, dato che niente è più libero del pensiero, anche quando la parola non lo è altrettanto.

In un posto di lavoro “perfetto” non si dovrebbe mai rinunciare alla libertà di espressione ed alla giusta rivendicazione della propria dignità, ma la perfezione non è un’arte umana, e quello che mi accingo a raccontare ne è l’ennesima conferma:

Dato che un esempio vale spesso più di mille congetture, vi illustro ora un fatto reale, successo nel corso di una importante manifestazione aziendale. Potrebbe diventare la sceneggiatura del prossimo Fantozzi, ma difficilmente Cinecittà riuscirebbe a rappresentare realisticamente questo episodio “ai confini della realtà”.

Personaggi ed interpreti in ordine di apparizione: Il sottoscritto nel ruolo di sé stesso, il dirigente aziendale nel ruolo della protagonista e varie persone extra-ufficio a far da comparsa. Come in ogni pellicola che si rispetti, non può mancare il “Cattivo”, un criminale interpretato ad arte… dallo sfondo del desktop.

Costui, un normalissimo ed innocuo wallpaper per il mio desktop di Windows, è stato l’involontario artefice di una messa al pubblico lubridio che porta in sé il sapore amaro di tempi che credevo spariti, di un’omologazione che non credevo più possibile nei tempi della tanto decantata nuova economia.

Il povero Wallpaper in questione è stato giudicato “illegale” dal dirigente aziendale (donna), in presenza di persone provenienti da un’altra sede, con motivazioni da legge Merlin: “queste donnine sul desktop recano un’offesa alla mia morale, dunque sono ILLEGALI”.

La “donnina” in questione, però, non è una playmate di Playboy, e nemmeno una più casta ragazza in bikini. L’immagine ritrae semplicemente un viso di donna, più precisamente la modella ed attrice Rebecca Gayheart.

Un viso, e non un corpo, è bastato a far gridare allo scandalo, addirittura ad una presunta illegalità portata avanti con motivazioni da far rabbrividire perfino Alfredo Rocco, estensore dell’omonimo Codice entrato in vigore durante un certo Ventennio e purtroppo ancora fin troppo radicato all’interno del nostro ordinamento giuridico. L’immagine della discordia la trovate qui .

Sinceramente, non mi sembra che lo sguardo angelico di Rebecca possa meritare l’appellativo di “illegale”, né chi ha avuto l’ardore di promuoverla a sfondo del proprio desktop possa essere considerato un lestofante, dato che utilizza un prodotto “illegale”.

L’integerrima morale dell’Azienda, dunque, è rimasta inviolata. Non si può dire altrettanto, invece, del morale del sottoscritto, che ovviamente in seguito ad una congettura del genere non può che essere seriamente compromesso, dato che sentirsi dare del delinquente dopo essersi faticosamente ed onestamente guadagnati uno stipendio non è esattamente il tipo di benefit aziendale che avevo in mente quando ho lasciato la “Old Economy” per ritrovare nella “New Economy” esattamente gli stessi cliché.

Per un’azienda che produce automobili, come la Fiat, il capitale è rappresentato da fabbriche e autovetture; per un’azienda della New Economy, quindi basata su Internet, il capitale non è certo il server che ospita il servizio, ma chi fornisce i contenuti al servizio stesso, ovvero chi al servizio ci lavora tutti i giorni con costanza e inventiva.

Finché non si riuscirà ad uscire dalla logica fredda e piramidale della quale molte aziende della New Economy sono ancora affette, e non si permetterà all’estro individuale ed alla fantasia del singolo di liberarsi anche nella personalizzazione responsabile del proprio posto di lavoro, la New Economy non funzionerà.

Nel reparto “Packaging” di un’azienda del gruppo Fiat ho visto gente vestita tutta allo stesso modo, che azionava la stessa leva per 8 ore con lo stesso, meccanico, gesto.

L’Information Technology non può essere l’equivalente informatico di quel reparto, perché dalle catene di montaggio vengono prodotte solo macchine tutte uguali, delle scatole anonime benché funzionanti, mentre dalla passione vera degli artigiani nascono i gioielli della meccanica che fanno sognare il mondo.

Ieri le automobili, oggi i portali ed i servizi di e-commerce: è un incessante ripetersi di servizi e prodotti assolutamente identici sotto tutti i punti di vista, riproposti in vesti grafiche diverse ma industrializzati, inseriti in un contesto da catena di montaggio che sul Web non ha mai avuto il successo sperato.

L’unica strada che può salvare la New Economy è l’apertura alla cultura “geek”, all’estro ed alla libera espressione della propria sensibilità e personalità, dove l’iniziativa individuale non venga a scontrarsi contro una schematizzazione rigida e puntigliosa che va bene per una banca Svizzera, ma non per un lavoratore che porta in sé stesso il capitale dell’Azienda.

Antonello Iunco
Articolo21

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
25 giu 2001
Link copiato negli appunti