Le password sono un segreto a metà

Le password sono un segreto a metà

Un nuovo studio britannico conferma che le password scelte dagli utenti sono troppo ovvie e facilmente intuibili
Un nuovo studio britannico conferma che le password scelte dagli utenti sono troppo ovvie e facilmente intuibili


Londra – Un nuovo studio porta nuovamente in superficie un problema di sempre: la poca sicurezza delle password elettroniche. Una carenza di sicurezza che non si deve tanto ai sistemi digitali quanto al fatto che gli utenti scelgono password troppo ovvie, al punto che possono essere facilmente “intuite” da terzi.

Secondo un rapporto appena presentato da CentralNIC , il registrar dei domini.uk britannici, nelle aziende britanniche gli operatori utilizzano password ovvie oppure sistemi che possono essere facilmente “craccati” da programmi ad hoc che si possono recuperare via internet.

Stando al sondaggio condotto da CentralNIC, quasi metà degli operatori utilizza come password il proprio nome o il proprio soprannome. Un terzo, invece, preferisce il nome dello sportivo o della star che più apprezza. Non solo, la maggioranza degli utenti non si renderebbe conto di quanto facile sia individuare le password, oppure utilizzare quei programmilli che consentono di portare in chiaro le password “occultate” da asterischi.

Micheal Sutton, ingegnere di sicurezza della iDefense, ritiene che i risultati non siano sorprendenti e che in alcuni casi si vada addirittura oltre: “C’è anche chi utilizza password da una lettera o nessuna password”. Per non parlare di chi scrive le proprie password su un bloc notes o su un file facilmente accessibile: tutti elementi che mettono a rischio privacy e sicurezza.

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Pubblicato il 27 giu 2001
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