WebTV: la Zanicchi interattiva

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Arriva da noi la televisione formato web di Degiovanni. Nessuno ha dubbi sul suo successo, anche perché IBM ci investe pesantemente
Arriva da noi la televisione formato web di Degiovanni. Nessuno ha dubbi sul suo successo, anche perché IBM ci investe pesantemente


Web (internet) – Grazie a Virgilio Degiovanni, il teledipendente italiano desideroso di nuove emozioni può ottenere, con un milione di lire, un set top box per collegare l’ombelico a Freedomland, una carta di credito Diners da svuotare su quel portale e 200mila lire di bonus per gli acquisti realizzati su quella rete. Come resistere? Infatti pare che gli italiani non resistano.

In una recente intervista, Degiovanni ha affermato che ogni giorno si vendono circa 500 set top box. Il che potrebbe voler dire, con 30mila già venduti, che entro la fine dell’anno circa 50mila italiani potrebbero essere videoconnessi alla retina delle retine. “Entro la prossima primavera – ha assicurato il buon Virgilio (un nome, un destino?) – contiamo di raggiungere quota 100mila abbonati”.

Sfruttando il suo network commerciale, lo stesso che porta Infostrada in tutta Italia, Degiovanni va proponendo ormai da tempo, e prima della ritardataria Telecom Italia, i suoi set top box che trasformano la televisione in un device di connessione. In pochi minuti, con il servizio attivato, l’utente può navigare tra le pagine web di Freedomland e lì fare di tutto, meno che viaggiare tra i siti non previsti dal network controllato e messo su da Degiovanni.

Il vulcanico imprenditore è convinto che il suo portale, accessibile pienamente soltanto con il set top box, sia sufficiente a soddisfare tutte le esigenze di chi si collega al Web dalla televisione. Anche perché, oltre agli acquisti in rete e alle informazioni selezionate dall’autorevole fonte del servizio, una serie di altre chicche affolla Freedomland. Gli utenti potranno giocare direttamente a “OK Il prezzo è giusto” e a “Passaparola”, due popolari trasmissioni televisive scelte per lanciare i cybertelecomandi dei nuovi telespettatori. In più, saranno rese disponibili informazioni in tempo reale sui titoli di borsa, sugli indici azionari e persino sull’analisi tecnica dei principali mercati. Non mancheranno il conto corrente gestito online, l’E-commerce a tutto campo, dallo sport ai viaggi, e la posta elettronica vocale.

Non reggerà? Non funzionerà? Il network chiuso non ripaga? Chi lo dovesse pensare rifletta sul fatto che IBM, dopo aver ceduto alle consumate malizie del babbo italiano del network marketing, ha deciso di costituirsi come partner tecnologico, come supporto alla ricerca nonché come finanziatore: da IBM arriveranno a Freedomland in cinque anni crediti per 10 miliardi di lire per l’acquisto di hardware e software. Pare che anche la strutture E-commerce di IBM sarà “prestata” a Freedomland. Qualche dubbio ancora?

Paolo De Andreis

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Pubblicato il
26 nov 1999
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