L'email è una tassa sulle imprese

L'email è una tassa sulle imprese

Lo conferma uno studio appena presentato a San Francisco, dove entro il 2002 ogni giorno l'email richiederà quattro ore di lavoro
Lo conferma uno studio appena presentato a San Francisco, dove entro il 2002 ogni giorno l'email richiederà quattro ore di lavoro


San Francisco (USA) – Quanto costa gestire la posta elettronica in azienda? Chiunque ha un’attività web sa bene cosa significa essere “sommersi” dai messaggi email e nelle grandi aziende il fenomeno è spesso amplificato dalla moltiplicazione delle comunicazioni interne. Un fenomeno non nuovo che, secondo una ricerca presentata ieri a San Francisco, rischia di andare fuori controllo.

Secondo il Gartner, autorevole osservatorio del mercato, come già annunciato, mediamente un impiegato passa 49 minuti della sua giornata di lavoro per rispondere alla posta elettronica. Secondo la ricerca di Ferris Research, entro il 2002 i lavoratori di livello dirigenziale passeranno quattro ore della propria giornata a leggere e rispondere alle email.

Anche per questo alcune aziende tra i colossi di Silicon Valley si stanno muovendo per ridurre il tempo dedicato all’email dai propri dipendenti. In Intel sono addirittura partiti dei corsi per la gestione corretta dell’email, con “dritte” come l’inserimento dei brevi messaggi nel subject dell’email in modo da non costringere all’apertura dell’email. Si sconsiglia invece l’uso della grafica e degli allegati nonché l’iscrizione a mailing list che non siano necessarie. Secondo Intel, i suoi 88mila lavoratori passano mediamente due ore e mezza ogni giorno sulla posta elettronica.

Corsi per la gestione dell’email vengono effettuati anche in Computer Associates, dove oltre al modo migliore di utilizzare la posta elettronica si offrono facili sistemi per la condivisione di file tra molti utenti, evitando così la propagazione sul network di email con pesanti allegati.

Alla IBM, invece, si sta sostituendo la posta elettronica con sistemi di instant messaging, che pesano meno sull’infrastruttura di rete e che secondo IBM possono essere “fruiti” più velocemente.

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Pubblicato il 28 giu 2001
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