.NET ignudo davanti a FreeBSD

.NET ignudo davanti a FreeBSD

Microsoft svelerà il codice di alcuni strumenti chiave della propria piattaforma .NET trapiantandoli su FreeBSD. Userà la licenza Shared Source
Microsoft svelerà il codice di alcuni strumenti chiave della propria piattaforma .NET trapiantandoli su FreeBSD. Userà la licenza Shared Source


Redmond (USA) – Anche se poco tempo fa, nell’ennesimo attacco all’open source , Bill Gates ha sostenuto che il programma di condivisione del codice sorgente, recentemente varato da Microsoft, soffrisse “di molti degli stessi problemi del software open source”, pare che questo non impedisca al colosso di Redmond di mettere a nudo il codice di alcuni strumenti chiave della piattaforma.NET.

Microsoft ha infatti annunciato che lavorerà con Corel per sviluppare, su FreeBSD, una versione non commerciale del linguaggio di programmazione C#, rivale di Java, e della Common Language Infrastructure (CLI), l’infrastruttura che consentirà agli sviluppatori di scrivere applicazioni in C# e farle girare su ogni sistema operativo.

Il codice sorgente di questi strumenti, inclusi nell’imminente Visual Studio.NET , verrà pubblicato sotto la Microsoft Shared Source License e reso disponibile ad istituti accademici e di ricerca per scopi di debugging o di didattica. Microsoft ha anche specificato che il mondo accademico potrà liberamente distribuire versioni modificate del software, a patto che queste non vengano utilizzate per “sperimentazioni commerciali”.

“Questo annuncio è un esempio di come la nostra iniziativa Shared Source includa un vasto spettro di iniziative sulla licenza dei sorgenti”, ha dichiarato Craig Mundie, vice presidente Microsoft, ormai ben noto per aver attaccato , per primo, la licenza GPL. “Sviluppando un’implementazione shared source delle CLI, Microsoft sta investendo capitali intellettuali nell’interoperabilità basata su standard e nella comunità, che beneficerà di questa visione a lungo termine. Sono molto ottimista riguardo a questo passo”.

Ma sotto questa iniziativa, secondo alcuni, potrebbero nascondersi anche altri obiettivi.


Bertrand Meyer, CEO di Interactive Software Engineering e inventore del linguaggio Eiffel, sostiene che, sebbene per il momento Microsoft punti unicamente a supportare FreeBSD, nel prossimo futuro è alquanto probabile che porzioni di.NET vengano altresì portate su Linux e Solaris: “Questo non è tecnicamente importante, perché il mercato Windows è grande abbastanza. Psicologicamente, però, potrebbe davvero privare i concorrenti dell’argomento che Microsoft non è aperta”.

Linus Torvalds, il creatore di Linux, sostiene però che Microsoft, supportando unicamente FreeBSD, ha un solo e unico intento: generare attriti nel mondo open source. “Io suppongo che qualcuno in Microsoft abbia detto: perché non torniamo ai bei tempi in cui c’erano decine di Unix differenti, tutti in battaglia fra loro?”, ha scritto Torvalds in una e-mail indirizzata a CRN.com. “Io penso tuttavia che loro siano un po ‘ vigliacchi. Se avessero davvero un po ‘ di coraggio, dovrebbero portare su FreeBSD qualcosa del tipo di IE o Office. C# non è abbastanza significativo”.

Sono mesi che un po ‘ tutti si chiedono se Microsoft abbia intenzione di portare la propria piattaforma.NET su Linux o, alla luce dei nuovi annunci, su FreeBSD. Alcuni analisti sono convinti che in verità Microsoft non abbia alcuna intenzione, almeno per il futuro prossimo, di spingersi così lontano: il suo obiettivo, al momento, sarebbe infatti unicamente quello di standardizzare il linguaggio C# e diffonderlo il più possibile attraverso una formula simile a quella open source, che possa incontrare i favori del mondo accademico.

Com’è noto, infatti, uno dei segreti del successo di Linux è stato quello di diffondersi a macchia d’olio proprio negli atenei universitari, e da lì, attraverso gli studenti – che rappresentano le future generazioni di sviluppatori e manager – scalare lentamente il mercato business.

Dal suo canto, Microsoft sostiene che il supporto a FreeBSD abbia un solo scopo: dimostrare come la licenza open source BSD sia molto simile alla propria Shared Source. Un tentativo per proporre un proprio modello anche nel mondo open source?

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Pubblicato il 29 giu 2001
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