Roma – Il 4 luglio, cioè domani, i computer di chi ha scaricato musica dai sistemi di file-sharing senza autorizzazione saranno “congelati” da un nuovo temibile virus in circolazione: questo il contenuto di una email-bufala, un falso che sta girando per la rete e che in queste ore rischia di indurre molti utenti a cancellare i file musicali mp3 archiviati sul computer.
Morto Napster, la vicenda file-sharing è destinata a tornare presto all’attenzione di tutti, vista la quantità di utenti che si è ormai “spostata” su sistemi alternativi: sono decine di milioni coloro che in tutto il mondo sfruttano la rete di Gnutella e i network di condivisione file “alternativi” al celebre Napster. Con tutto questo le majors devono fare i conti. Secondo qualcuno, a questo quadro non è estranea la temibile bufala che prende di mira proprio la popolarità di questi sistemi di file-sharing e file-swapping.
L’email che sta circolando, forse distribuita dall’account musicvirusalert@hotmail.com, sostiene che “chi ha scaricato file non autorizzati da Napster, Gnutella o da altri sistemi sarà vittima di un virus, Evirus, installato nei file e pronto a rendere inutilizzabili i computer”.
Stando all’email, il virus sarebbe capace di colpire non solo personal computer Windows ma anche Mac, Linux, UNIX e persino Personal Digital Assistant. E sarebbe “la risposta al furto di musica senza pagamento” costruito “da un gruppo di programmatori-musicisti” che vogliono compensare gli artisti a cui è stato rubato…
La lunga lettera prosegue con la “storia” della creazione di questo incredibile virus affermando che si tratta di “un’arma globale pensata non solo per eliminare questa pratica illegale e ingiusta ma anche per stimolare una maggiore consapevolezza”.
E conclude: “Dal momento che non c’è protezione antivirus che possa individuare o bloccare l’applicazione contenuta in quei file, l’unica via è la rimozione dei file illegali dall’hard disk prima del 4 luglio”.
Bisogna dire che da una rapida ricerca in rete la bufala non sembra molto diffusa, ed è dunque improbabile che riesca nel suo intento. Comunque, chi dovesse ricevere questa email non dovrà preoccuparsi, perché, come ha spiegato a The Register il product manager di Network Associates Jack Clark, è impossibile diffondere questi codici attraverso file mp3, file di dati che non possono essere eseguiti da soli. Clark ha però anche avvisato che rimane il pericolo di sempre, quello di scaricare file.exe o.vbs dai sistemi di file-sharing, file che possono contenere virus ed eseguibili dannosi per i sistemi degli utenti. Occhi aperti, dunque, ma con intelligenza.