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Dal sito della satira i dettagli della grande sfida: può l'Hi-Tech sconfiggere la povertà?
Dal sito della satira i dettagli della grande sfida: può l'Hi-Tech sconfiggere la povertà?


Web – E’ la grande sfida del terzo millennio; la nuova appassionante avventura dell’uomo contemporaneo; il leit-motiv che ci condurrà attraverso le insidie del secolo appena iniziato. No, no… non la riedizione del Grande Fratello (accidenti, ma non pensate ad altro?). La sfida in questione è quella fra innovazione tecnologica e povertà.

L’ONU, infatti, nella persona di Mark Malloch Brown, amministratore dell’agenzia delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp), ha dichiarato che l’unica possibilità di sviluppo per i paesi poveri viene appunto dall’informatica e dalle nuove tecnologie. La dichiarazione ha subito fatto il giro del (terzo) mondo.

Il presidente del Burkina-Faso ha trionfalmente annunciato il nuovo slogan della locale riforma scolastica: “Un computer su ogni scrivania”. Alcuni alunni hanno gentilmente fatto notare che a zero scrivanie corrisponderanno ben zero computer.

In Thailandia l’annuncio ha scatenato altrettanta eco: finalmente sarà possibile tenere aggiornata in tempo reale la contabilità dei palloni Nike cuciti dai bambini.

Per far sapere della terribile siccità che ha colpito l’Etiopia, il governo locale ha dovuto varare un sito informativo sulla situazione, spendendo alcune migliaia di dollari. Sfortunatamente, i maggiori motori di ricerca non sono riusciti ancora a catalogarlo.

Una tribù di boscimani del Kalahari è stata vista lanciare alcune tastiere acuminate contro una mandria di gnu, nel tentativo di mettere in pratica i nuovi slogan dell’ONU, mentre in Mozambico si è tentato di arginare la nuova alluvione con una muraglia di monitor lungo il corso dei maggiori fiumi.

In Ruanda, alcuni contadini che sono riusciti miracolosamente a configurare correttamente Outlook si sono visti recapitare per e-mail una ingente fattura della Monsanto con le royalties da pagare per l’uso del suo esclusivo mais transgenico.

Ma tant’è, la sfida tra tecnologia e povertà è cominciata: quale delle due produrrà più alienati e infelici?

Certo, la povertà parte innegabilmente da una forte posizione di predominio nel settore. Non a caso “Porca Miseria” è l’unica imprecazione uguale in tutte le lingue, mentre “Questo cavolo di Outlook mi ha intasato la casella di posta” è tutt’ora impronunciabile in alcune lingue del centro-Africa.

Ma la sfida è solo all’inizio. Già si segnalano in occidente i primi casi clinici da cyber-dipendenza. L’obiettivo è far passare i popoli del terzo e quarto mondo dalla malaria direttamente alla depressione da Internet (c.d. sindrome di Kappa).

Tutto, pur di fargli dimenticare la fame.

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Pubblicato il
16 lug 2001
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