Galaflat, il tribunale dà ragione a Telecom

Galaflat, il tribunale dà ragione a Telecom

La Corte d'Appello di Milano ha dichiarato che il contratto aperto il 18 luglio del 2000 durava un anno ed è dunque scaduto a mezzanotte. Ora per Galactica si aprono nuove incertezze mentre gli utenti vengono spostati sui pacchetti ad ore
La Corte d'Appello di Milano ha dichiarato che il contratto aperto il 18 luglio del 2000 durava un anno ed è dunque scaduto a mezzanotte. Ora per Galactica si aprono nuove incertezze mentre gli utenti vengono spostati sui pacchetti ad ore


Milano – Brutto colpo quello subito ieri da Galactica: la Corte d’Appello di Milano ha infatti deciso di respingere il ricorso del provider contro Telecom Italia in merito al contratto sulla fornitura di numeri verdi per connettività flat-rate .

I giudici hanno bocciato la tesi di Galactica, secondo cui il contratto di fornitura aperto il 18 luglio del 2000 avrebbe dovuto essere rinnovato alla scadenza da Telecom Italia in quanto si trattava, secondo Galactica, di contratto “programmatico”. Hanno invece promosso la tesi di Telecom, che ha sempre descritto il contratto come “sperimentale”.

La Corte ha stabilito che “l’accordo contrattuale del 18 luglio 2000 non è a tempo indeterminato”. E questo perché, spiega la Corte, le parti avevano “espressamente pattuita la durata di un anno”.

Nell’ordinanza, la Corte ha esplicitamente appoggiato la tesi di Telecom Italia affermando che dopo sei mesi dall’avvio del contratto i termini economici dovevano essere rivisti proprio nell’ottica di un contratto “sperimentale”. Il contratto originale prevedeva la possibilità di una rinegoziazione verso il basso delle tariffe forfettarie per le linee fornite a Galactica mano a mano che queste aumentavano di numero.

Secondo i giudici, dunque, il 18 luglio 2001, ieri, si è chiuso quel rapporto con Telecom che ha concesso a Galactica di lanciare la sua Galaflat un anno fa: “Il rapporto contrattuale in corso – scrivono i giudici – cesserà a tale data e le parti alla data stessa riacquisteranno la loro completa libertà contrattuale”.

La Corte, che ha anche stabilito che Galactica dovrà versare a Telecom 14 milioni di spese legali, ha spiegato che per il provider il rinnovo del contratto non avrebbe potuto costituire “un diritto e neppure una fondata aspettativa”. Inoltre, secondo la Corte, il contratto presentava “condizioni preferenziali rispetto a quelle praticate da Telecom agli altri ISP”. Non solo, secondo i giudici il ricorso di Galactica era comunque “inammissibile” perché “pretende di imporre a Telecom un rapporto contrattuale alle condizioni economiche da essa proposte e sulle quali non vi è il consenso della stessa”.

Ora per Galactica, nel pieno dello scontro sulla flat-rate, se pur “rincuorata” dalle prese di posizione del ministro delle Comunicazioni Gasparri, da quelle di numerose compagnie e di molti provider, si apre una stagione di incertezza. Quello che è più probabile, dunque, è che da oggi Telecom offra a Galactica le linee che già utilizza con le nuove tariffe a tempo, quelle che hanno costretto diversi operatori a rinunciare alla flat. Proprio su quel genere di tariffa, peraltro, Galactica ha già modificato la propria offerta.

Va detto che la Corte ha anche sottolineato come sul caso si debba ancora esprimere ufficialmente l’Autorità TLC che ha l’onere di “stabilire l’equo compenso per le prestazioni”, ovvero le tariffe. Il tribunale si è limitato ad esaminare il contratto Galactica-Telecom.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il 19 lug 2001
Link copiato negli appunti