La Casa Bianca salvata dal Pinguino

La Casa Bianca salvata dal Pinguino

Il sito della Casa Bianca, vittima degli attacchi del worm Code Red, gira ora sui sistemi Linux di un grosso provider americano
Il sito della Casa Bianca, vittima degli attacchi del worm Code Red, gira ora sui sistemi Linux di un grosso provider americano


Washington (USA) – Le fondamenta del sito della Casa Bianca poggiano ora su Linux. A riportare la notizia è stata Netcraft, sul cui sito è possibile constatare, con una semplice interrogazione sull’URL whitehouse.gov , come il sito dell’amministrazione Bush, a partire dal giorno 21, risieda effettivamente su macchine Linux equipaggiate con il Web server Netscape-Enterprise/3.6.

Pare che in precedenza il sito presidenziale girasse su server Solaris e che questo passaggio di consegne sia dovuto al fatto che negli scorsi giorni l’indirizzo IP di whitehouse.gov è stato preso di mira dal worm Code Red, un virus di cui abbiamo dato notizia lo scorso venerdì: questo vermicello, che sfrutta una falla di Internet Information Server per infettare i sistemi, aveva infatti come suo obiettivo primario quello di lanciare attacchi DoS verso il sito della Casa Bianca.

Pare dunque che, per motivi di sicurezza, il dominio sia stato spostato sui server di Abovenet, un grosso provider americano che utilizza ormai da anni il sistema operativo Linux.

Il sito pro-Linux Teledyn.com ha commentato così la notizia: “Il webserver presidenziale, il più prestigioso servizio Web del più importante ufficio del più potente paese al mondo, è stato messo sotto attacco dal worm Code Red. Come tenere il sito Web presidenziale lontano da qualsiasi danno? Con Linux, naturalmente”.

In verità, come detto in precedenza, il passaggio a sistemi Linux sembra dovuto più ad una pura casualità – l’utilizzo di questo sistema operativo da parte del nuovo fornitore di hosting – che ad una reale scelta di campo. A questo punto sarà curioso vedere se, passato il pericolo, i tecnici della Casa Bianca manterranno la piattaforma Linux o torneranno a Solaris.

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Pubblicato il
25 lug 2001
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