Scacchi: l'Uomo contro la Macchina

Scacchi: l'Uomo contro la Macchina

A fronteggiare un mostro informatico non sarà Garry Kasparov ma il nuovo campione del mondo, Vladimir Kramnik. Un incontro presentato addirittura come l'ultima possibilità per l'uomo di dimostrare la propria superiorità
A fronteggiare un mostro informatico non sarà Garry Kasparov ma il nuovo campione del mondo, Vladimir Kramnik. Un incontro presentato addirittura come l'ultima possibilità per l'uomo di dimostrare la propria superiorità


Roma – Si chiama “Deep Fritz” il supercomputer che tenterà di mantenere ai mostri informatici il primato sull’uomo nel gioco degli scacchi. Il potente software di gioco dovrà vedersela con il 26enne russo Vladimir Kramnik, il campione del mondo di scacchi che l’anno scorso riuscì a detronizzare Garry Kasparov. Quest’ultimo, considerato da molti il più forte giocatore della storia, nel 1997 perse la seconda sfida contro “Deep Blue”, supercomputer IBM che fece tremare il mondo vincendo il match.

Non è un caso che il nuovo incontro, che si terrà ad ottobre nell’Emirato del Bahrein, che sponsorizza l’evento, sia stato denominato “Man versus Machine”. A questo match si attribuiscono valenze di ogni genere fin da maggio, quando fu annunciato per la prima volta. I promotori dell’incontro lo promuovono sostenendo che si tratta “dell’ultima possibilità per l’intelligenza umana di dimostrare la propria superiorità sulla macchina”.

Deep Fritz è un programma estremamente avanzato, sviluppato dal tedesco Franz Morsch, che è già stato fatto girare su sistemi a due processori Intel Pentium 933 MHz e che ha ottenuto di arrivare a giocare contro Kramnik dopo aver battuto il rivale Deep Junior, un software sviluppato dagli israeliani Amir Ban e Shay Bushinsky.

La situazione è dunque molto diversa rispetto a quella che dovette fronteggiare Kasparov che, a fronte di un software meno evoluto, si è trovato di fronte un supercomputer capace di “pensare” una quantità innumerevoli di mosse per secondo. Il software di Deep Fritz sembra invece puntare non solo sulla quantità di variabili valutate per secondo, pari a circa cinque milioni di mosse, quanto invece sulle abilità strategiche.

Un possibile vantaggio per Kramnik rispetto al match condotto da Kasparov è il fatto che il programma non verrà modificato “partita dopo partita” e, dunque, Deep Fritz sarà sempre “lo stesso” dall’inizio alla fine del match.

Non solo, Kramnik sta già studiando in questi mesi il programma che anima Deep Fritz, per comprenderne le caratteristiche, sebbene non possa vedere le sue aperture, ovvero le mosse iniziali di una partita che spesso ne determinano l’andamento. Kasparov, inoltre, a suo tempo non aveva potuto godere delle pause di riposo che si prenderà Kramnik né della possibilità di analizzare i match precedenti disputati dal suo avversario di allora, Deep Blue.


Se dovesse vincere, comunque, Kramnik non solo si porterebbe a casa il milione di dollari di premio ma anche una patente internazionale per aver saputo battere una macchina così avanzata come Deep Fritz. Se dovesse pareggiare, Kramnik potrà comunque contare su 800mila dollari. Solo 600mila in caso di sconfitta.

Kramnik sembra dimostrare una certa tranquillità: “So che mi devo preparare e giocare al massimo delle mie possibilità. E spero che questo sia sufficiente per la vittoria”. “Al contrario di Fritz – spiega il campione russo – io non posso valutare cinque milioni di mosse al secondo. Sarei molto felice con una mossa al secondo. Ma gli uomini hanno un vantaggio sul computer soprattutto sul piano strategico, perché noi possiamo studiare strategie sul lungo periodo molto meglio dei computer”.

L’autore di Deep Fritz, Franz Morsch, ha spiegato: “Noi non siamo nervosi. Ormai non possiamo cambiare più nulla. Ma sarà molto dura per il nostro avversario umano”.

“Probabilmente – ha confidato Kramnik – un giorno i computer diverranno più forti del migliore giocatore umano. Ma credo che abbiamo un arco di tempo, direi 10 o 15 anni, nel quale possiamo ancora competere”. E, in risposta, Morsch ha gettato acqua sul fuoco: “Non sarebbe la fine del mondo se un computer diventasse il miglior giocatore del mondo. Se accadesse, semplicemente si escluderebbero i computer dai tornei. Gli uomini continuerebbero a giocare”.

Già, ma quanti grandi maestri continueranno a giocare sapendo che sul pianeta c’è qualcuno, o qualcosa, che è più forte, al punto che non ha senso giocarci contro?

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il 3 ago 2001
Link copiato negli appunti