Le tastiere distribuiscono batteri

Le tastiere distribuiscono batteri

Che nelle tastiere ci sia di tutto è cosa nota, ma l'inglese Mirror ci va giù duro: le keyboard dei computer costituiscono un rischio-salute?
Che nelle tastiere ci sia di tutto è cosa nota, ma l'inglese Mirror ci va giù duro: le keyboard dei computer costituiscono un rischio-salute?


Roma – Chi usa la tastiera di un computer rischia di entrare in contatto con infezioni e malattie e persino di trasmetterle: questo è l’allarme dal sapore estivo che arriva dal tabloid britannico The Mirror .

Stando al popolare giornale d’oltremanica, “toccare la tastiera di un computer o una banconota ci mette in contatto con migliaia di batteri”, e aggiunge che si tratta di “batteri letali”…

Il “Mirror” avrebbe monitorato per un certo tempo i residui sulla pelle delle mani di una operatrice londinese, Betina Peterson, di 24 anni, che si sarebbe sottoposta, al termine di ogni sessione di lavoro, al prelievo delle particelle e dei batteri per la loro successiva analisi. I risultati avrebbero rilevato una “quantità media di batteri generici” dimostrando che anche i computer costituiscono “raccolte di batteri”. Secondo gli esperti del Mirror questo accadrebbe perché “i computer producono elettricità statica e attraggono polvere e batteri. A cui piace anche il calore”.

La situazione, secondo il Mirror, finisce per essere preoccupante soprattutto in quelle situazioni, come fast food ed altri uffici, nei quali il contatto delle mani dell’operatore con i batteri si può tradurre anche nella loro trasmissione a terzi.

Va detto che da sempre sono in pochi a difendere la tastiera dei computer che, come sa chiunque la utilizzi ogni giorno, finisce per raccogliere molti “materiali”, dimostrando così le proprie attitudini non certo “igieniche”. AOL UK ci fece addirittura uno studio sostenendo che dopo un mese di monitoraggio in un ufficio londinese erano stati ritrovati residui di: corn flakes (15 per cento); caramelle (15 per cento); spaghetti (7 per cento) e vegetali (4 per cento). All’1 per cento del totale, invece: foglie, rivestimenti di matite, punti per spillatrice, scotch, insetti, lamine, capelli. Le microparticelle recuperate, analizzate da un laboratorio scientifico, avrebbero evidenziato resti di pane, cereali, cioccolatini. A cui, ora, vanno aggiunti i batteri…

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Pubblicato il
27 ago 2001
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