Inchiesta/ Tariffe alte per il porno fuoriweb

Inchiesta/ Tariffe alte per il porno fuoriweb

Niente carta di credito: con questa promessa siti xxx si riempiono le tasche svuotando quelle di utenti non sempre sul chivalà. Come funzionano e cosa sono in grado di combinare i dialer del sesso online. Una piccola indagine
Niente carta di credito: con questa promessa siti xxx si riempiono le tasche svuotando quelle di utenti non sempre sul chivalà. Come funzionano e cosa sono in grado di combinare i dialer del sesso online. Una piccola indagine

Web – Il fenomeno è noto e dibattuto, eppure non accenna minimamente a rallentare, anzi. Lo chiamano “l’alternativa alla carta di credito” ed è l’accesso a siti a contenuto “adulto” senza bisogno di nulla più di un modem. Il problema è che spesso e volentieri questo accesso si trasforma in un salasso inatteso, perché non sempre l’utente che utilizza questi sistemi è quello che poi paga le bollette…

I programmi che succhiano denari dalle tasche dei più “infuocati” navigatori, o dei possessori delle linee telefoniche con le quali questi si connettono, si chiamano “dialer” e sono sistemini che vengono normalmente scaricati da siti ampiamente pubblicizzati, oggetto di spam internazionale, e che consentono di collegarsi direttamente a numeri all’estero. Si bypassa internet, dunque, e si accede via telefono a siti all’estero, con tariffe telefoniche pesantissime, destinate a trasformare la bolletta che arriva nelle settimane successive in un evento luttuoso.

Per avvertire l’utenza di questo fenomeno, persino Telecom Italia qualche tempo fa ha rilasciato un “warning”, avvertendo pure che per chi utilizza questi sistemi e poi si pente non c’è scampo: le bollette stratosferiche vanno pagate.

Dalla piccola indagine svolta da Punto Informatico sulla materia, questi programmilli, pubblicizzati come modalità di accesso a contenuti pornografici senza bisogno di lasciare numeri di carte di credito, vengono a volte spacciati per altro. Ci sono casi in cui i “dialer” vengono proposti agli utenti come veicolo per l’accesso a materiali illegali non pornografici da parte di siti senza scrupoli. E’ il caso di “PowerDialer”, un programma che rischia di essere scaricato da giovani e giovanissimi in quanto su alcuni siti, al di là delle intenzioni di chi lo ha realizzato, viene promosso come modalità di accesso a giochi per Playstation, Playstation 2, games per PC. E che invece manda direttamente su siti a contenuto adulto.

“Mi sono ritrovato installato “Powerdialer” – scrive un lettore a Punto Informatico – che diceva che serviva per scaricare a prezzi completamente folli (7 sterline al minuto) giochi per playstation, dreamcast e via dicendo. In realtà era una cosa porno”.

Non che la carta di credito rappresenti un ostacolo invalicabile per un minore lasciato solo davanti ad internet, ma l’assenza di qualsiasi ostacolo rischia di facilitare l’accesso a questo genere di contenuti, normalmente “bollenti”. In sé PowerDialer, uno dei tanti programmilli del genere, si presenta in modo trasparente. Una volta scaricato ( qui per chi volesse provarci), infatti, spiega per filo e per segno quali sono le tariffe, a quale genere di contenuto si può accedere in questo modo, e tutto in maiuscolo avverte: “Devi avere almeno 18 anni (o 21 in alcuni paesi) per accedere a questi servizi”.
E, una volta lanciato, la prima cosa che chiede è: “Confermi che la linea telefonica che stai usando è tua?”.

Un altro programmillo che a quanto pare sta ottenendo ampia diffusione grazie ad una amplissima rete di distributori, ovvero di siti a luce rossa che prendono percentuali per ogni cliente che riescono a recuperare per il produttore del sistema, è quello di GreatPlugIn .

Anche in questo caso ci si trova dinanzi ad un prodotto che non può essere utilizzato senza accettare tutta una serie di condizioni e di avvertimenti: non c’è dunque scusa che tenga per l’utente che lo utilizzi, poi se ne penta e cerchi di convincere il proprio operatore telefonico di essere stato vittima di una truffa.

Tutto bene dunque? No. A fronte di produttori di contenuti adulti che, in assenza di una regolamentazione internazionale, si prodigano comunque in avvertimenti e segnalazioni sul senso e lo scopo dei propri programmi, ce ne sono altri pronti a tutto pur di portare un numero di utenti sulle linee internazionali a pagamento.

E’ il caso al centro di un’operazione di spam che ha recentemente investito molti utenti italiani. Nell’email mandata a caso che promuoveva il programmillo si legge:

“Caro Navigatore,
se sei maggiorenne e stavi cercando un servizio per Adulti completamente anonimo, senza bisogno di carta di credito e di registrazione,
Da oggi ESISTE!!!
ECCO COME FARE PER POTERVI ACCEDERE:
1 – Apri l’allegato “allegato.html” e clicca “ok” alla richiesta di download che partirà in automatico. Si aprirà una piccola finestra di Internet Explorer, non chiuderla o il download non potrà avere inizio!
2 – Salva il file “accesso.exe”(solo 40 kb!) in una posizione dove ti sarà facile ritrovarlo, ad esempio sul Desktop.
3 – Una volta terminato il download, avvia il file “accesso.exe”: sarai disconnesso dalla tua normale connessione e accederai immediatamente alla nostra sezione riservata dove troverai ben 18 servizi esclusivi per adulti!!
Visualizza attentamente le informazioni relative al servizio prima di avviare la connessione, per farlo ti basta cliccare sul pulsante “INFORMAZIONI” dopo l’avvio del programma di accesso.”

L’email continua parlando di un sito web dal quale l’utente avrebbe dovuto scaricare il programmino qualora non avesse utilizzato quello allegato all’email. Anche in questo caso il mittente di questo messaggio non sembra interessato a conoscere l’età del fruitore della propria promozione, evitando altresì di curarsi della buona salute della mailbox di chi riceve quella comunicazione invasiva e non richiesta.

Qualche lettore ha segnalato a Punto Informatico l’esistenza di programmi che si auto-installano sul PC, distaccano automaticamente il modem da internet e senza offrire alcun avvertimento si ricollegano a numeri internazionali a pagamento, ma dalla nostra indagine non ne sono emersi. Esistono davvero?

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Pubblicato il
12 set 2001
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