New York (USA) – Dopo BMG, Sony, EMI ed altre case discografiche che negli scorsi mesi hanno annunciato il testing o l’introduzione sul mercato di CD con sistemi di protezione dalla copia, a muoversi in questo senso è ora la numero uno: sua maestà Vivendi Universal Music Group.
Universal, che in passato è stata fra le più accanite persecutrici di Napster, ha infatti annunciato che ad ottobre comincerà a distribuire sul mercato CD protetti dalla copia. Sebbene il gigante della musica non abbia specificato quale tecnologia adotterà, pare che i suoi CD potranno essere riprodotti anche sui lettori di CD-ROM: una “libertà” che altri sistemi anti copia, come quello adottato da Sony per l’ultimo album di Michael Jackson, non permettono.
“Con l’incalzare della pirateria e della copia dei CD non abbiamo altra scelta che quella di proteggere i nostri artisti e le nostre proprietà intellettuali”, ha affermato Edgar Bronfman, vice presidente di Vivendi.
Universal conta di proteggere tutti i CD prodotti a partire dalla fine del primo trimestre del 2002.
Interrogato da Reuters, il dirigente di un’etichetta rivale a Universal ha dichiarato: “Io penso che l’industria abbia sempre tollerato, in una certa misura, la copia, e mi aspetto che questo continui. Il problema è che la tecnologia è avanzata ad un punto tale che oggi è possibile fare molte copie in brevissimo tempo, aprendo così la strada alla distribuzione di massa. Questo è ciò che stiamo cercando di fermare”.
Accanto all’introduzione di sistemi anti copia, alcune case discografiche sembrano interessate ad incrementare il numero di CD con contenuti interattivi: una mossa che, secondo alcuni, ha però tutta l’aria di un contentino per gli utenti.