New.net lancia anche domini italiani

New.net lancia anche domini italiani

Il pirata dei domini internazionali alternativi a quelli ICANN propone da oggi anche estensioni italiane e tedesche
Il pirata dei domini internazionali alternativi a quelli ICANN propone da oggi anche estensioni italiane e tedesche


Roma – “Siamo orgogliosi di annunciare un altro passo nel rendere internet un ambiente in cui sia semplice orientarsi”. Comincia con queste parole l’annuncio dell’ineffabile New.net con il quale l’azienda ha confermato il varo di 21 nuove estensioni di dominio.

Si tratta, come noto, di domini internazionali “alternativi” a quelli tradizionali. Domini che sono raggiungibili solo da chi ha montato sul proprio computer il plug-in di New.net, un softwarillo che consente al browser di accedere a domini con estensioni come.xxx o.shop. Gli utenti di molti provider americani, inoltre, possono raggiungere direttamente i nuovi domini perché “supportati” direttamente dai loro fornitori di accesso.

La nuova operazione di New.net, ora, aggiunge “domini italiani” a quelli già disponibili in inglese, francese, spagnolo e portoghese. Alcuni nuovi domini sono anche stati rilasciati con estensioni “tedesche”.

Da oggi, dunque, chi volesse registrare domini sotto New.net potrà scegliere anche le estensioni.agente,.amore,.arte,.asta,.chiesa,.ciao,.ditta,.famiglia,.legge,.scuola,.turismo.

Gli indirizzi Web con le nuove estensioni dei domini New.net possono essere acquistati a 35 dollari all’anno. Viene anche offerto un convertitore di valuta assieme a istruzioni esaurienti in italiano per guidare attraverso il processo di registrazione.

Dice Andy Duff, direttore marketing e policy dell’azienda in Europa: “L’offerta, aperta a tutti, di registrare e utilizzare domini con estensioni in italiano si rivolge a un mercato di oltre otto milioni di utilizzatori Internet che parlano italiano e che non hanno ancora un servizio all’altezza delle loro esigenze. Finora, questa comunità online, così importante e in forte crescita, era bloccata dall’uso di estensioni in inglese per accedere a siti in italiano”.

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Pubblicato il
5 ott 2001
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