Francia: rete nazionale ultraveloce

Francia: rete nazionale ultraveloce

La prima rete basata su VTHD è attiva ed è capace di gestire fino a 40 gigabit al secondo. All'utente finale arrivano 900 megabit al secondo
La prima rete basata su VTHD è attiva ed è capace di gestire fino a 40 gigabit al secondo. All'utente finale arrivano 900 megabit al secondo

Parigi – I laboratori di ricerca e sviluppo di France Telecom, assieme all’Istituto nazionale francese di ricerca sull’informatica e l’automazione (INRIA) e al Gruppo delle scuole francesi in Telecomunicazioni (GET), hanno annunciato i primi risultati della sperimentazione della prima rete francese ad altissima velocità, un network basato sulle tecnologie VTDH (Very Hight Bandwidth) che costituisce la risposta francese alle analoghe iniziative statunitensi.

Sono ormai 18 mesi che il network viene sperimentato, e vengono collaudate le capacità di raggiungere un flusso potenziale di 40 gigabit al secondo. La rete dorsale comporta 8 punti, dai quali si possono realizzare interconnessioni, che si trovano a Parigi, Grenoble, Lannion, Rennes, Caen, Rouen, Nancy e Nizza-Sophia Antipolis.

La maggior parte dei siti sono collegati alla rete attraverso connessioni Gigabit Ethernet (SDH STM4) a n volte 2,5 Gb/s (dove “n” è il numero di lunghezze d’onda nella fibra, che può raggiungere il totale di 16), che consente all’utilizzatore finale di beneficiare di un flusso da 800 a 900 megabit al secondo.

Per ottenere queste prestazioni, France Telecom ha collegato dei gigarouter con canali di trasmissione in fibra ottica a banda larga, utilizzando tecnologie di multiplexing in lunghezza d’onda, che permette di sfruttare simultaneamente diversi canali o lunghezze d’onda in parallelo nella fibra ottica. Configurata per un servizio di tipo Ipv4, la rete è stata progressivamente potenziata per raggiungere Ipv6 in giugno 2001.

Una rete pensata per sperimentare una serie di nuove applicazioni nei settori della ricerca e dell’industria, come quelle multimediali interattive, i sistemi di calcolo e di cache distribuiti e potenti nuovi supporti alle comunicazioni audiovisive.

L’obiettivo è di verificare sul campo la fattibilità e le funzionalità di scenari tecnologici di grande interesse, come:
insegnamento a distanza, per il quale il GET conduce un programma di sperimentazione che coniuga formazione a distanza, accesso a database ipermediali e video-conferenze;
telemedicina, con l’addestramento a distanza dei chirurgi ed il controllo di robot chirurgici (insieme all’Ospedale Europeo Georges Pompidou di Parigi), che si è concretizzato il 19 settembre con il primo intervento di ablazione della cistifellea realizzato a distanza da un chirurgo di New York su una donna ricoverata a Strasburgo;
calcolo distribuito, che permetterebbe ad un’impresa di utilizzare le capacità di supercomputer presenti in centri di ricerca distanti.

Altre applicazioni vanno dai cache web che permettono di risolvere, in parte, i problemi legati al sovraccarico dei server web ed alla congestione delle reti Internet, al back-up online di database voluminosi, alla TV ad alta definizione su Internet ed infine all’interazione cooperativa in ambiente virtuale che permetterà di accelerare la progettazione ed i processi industriali.

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Pubblicato il
9 ott 2001
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