Web/ Strumenti per lo sviluppo di siti (2)

Web/ Strumenti per lo sviluppo di siti (2)

Dopo l'introduzione di due settimane fa, questa settimana diamo effettivamente inizio al nuovo appuntamento settimanale di Plug-In dedicato agli sviluppatori web ed ai webdesigner
Dopo l'introduzione di due settimane fa, questa settimana diamo effettivamente inizio al nuovo appuntamento settimanale di Plug-In dedicato agli sviluppatori web ed ai webdesigner


Come ogni professionista, una delle difficoltà nell’avvio di una nuova attività è spesso quella di reperire i giusti strumenti di lavoro per offrire al cliente ciò che chiede, ma che possa essere utile soprattutto per aggiungere velocità, flessibilità e qualità al proprio lavoro.

Nel caso specifico dei webmaster, il tutto viene tradotto in un software che permetta loro di poter lavorare serenamente senza doversi preoccupare di ?correggere? eventuali ?ritocchi? automatici da parte del software al loro codice sorgente o di dover sviluppare tutto il prodotto esclusivamente con la scrittura del codice stesso.

Anzi, diciamo pure che le variabili per un lavoro come questo sono davvero molte, date in gran parte dal fatto che il mondo del web cambia velocemente durante l’anno, nascono nuove tecnologie e nuove esigenze, si incontrano clienti sempre più consapevoli dell’importanza del Web per i loro affari, le tendenze stesse di mercato variano indissolubilmente durante un periodo non più lungo di 3 o 4 mesi. La morale potrebbe essere quella di aver installato sul proprio PC (o più computer in rete) dai 3 a più browser (dovremmo pur testare il nostro lavoro no?), almeno un server web e SQL/Database e circa 10 o 15 software di natura diversa (grafica vettoriale, fotoritocco, sviluppo).
Un notevole mal di testa!

Per fortuna quando qualcosa si sviluppa commercialmente, spesso anche la qualità e completezza dei prodotti aumenta (fatta eccezione per l’ambiente Linux che da sempre fornisce molti ottimi strumenti) ed è così che in queste pagine ci ritroveremo a parlare di questi prodotti.
Con queste prime pagine inizieremo a parlare di uno dei prodotti maggiormente quotati nel settore per quanto concerne l’editing web statico e dinamico: DreamWeaver della Macromedia.

È ormai storica la lotta tra Front Page 2000 e DreamWeaver, sembra quasi di essere tornati al periodo in cui in lizza c’era Internet Explorer e Netscape Communicator (sfida ora notevolmente affievolitasi), ma se guardiamo l’utilizzo mondiale dei due prodotti, attualmente quello di casa Macromedia è il più utilizzato.
Perchè è in testa alle classifiche?

Diciamo pure che l’impatto nel suo primo utilizzo per gli utenti Windows lascia spesso perplesso anche il più ?rodato? degli utenti, infatti la sua interfaccia non si dimostra molto ?user-friendly?, anzi, apparentemente ci prepara ad un lungo cammino di apprendimento del programma stesso. Ma alla fine dei conti non è così.

Sicuramente un prodotto come Front Page ti fa sentire più ? a casa propria? grazie alla sua interfaccia molto simile a Word, i menù sono posizionati allo stesso modo, la struttura è abbastanza simile, la gestione delle tabelle sembra quasi figlia di Word stesso.


Chiudendo la parentesi Microsoft (che tratteremo più avanti) e ritornando al prodotto di Macromedia, al suo avvio ci presenta 4 finestre sul desktop: l’area di lavoro, la finestra degli strumenti, quella delle proprietà degli oggetti e un’altra contenente la cronologia degli eventi, i fogli di stile e altre opzioni installate.
A me personalmente la prima frase che è uscita è stata: ?e adesso??.

Successivamente, lasciato alle spalle un primo momento di disorientamento, possiamo lavorare fin da subito in modo visuale (WYSIWYG) ed iniziare a fare le nostre prove.

Dalla versione 3 del prodotto possiamo contare su una gestione delle tabelle molto più avanzata rispetto alla prima e seconda versione, che ci rende capaci di gestire le tabelle direttamente dall’area di lavoro ed in stretta simbiosi con la finestra delle proprietà (per impostare la giusta misura di percentuale e/o pixel): ad esempio possiamo contare su un potente strumento di ?unificazione? e divisione delle celle, importante per non dover gestire troppe tabelle annidate.

In questo caso, l’impostazione delle tabelle avviene digitando nell’apposita finestra di creazione il numero delle righe e delle colonne, la percentuale di espansione nella pagina e le impostazioni di spazio tra le celle, tra i bordi delle celle e il contenuto, la misura o meno del bordo della tabella.
Insomma, in pochi click la nostra tabella è pronta.

Con la nuova versione, inoltre, possiamo contare su un ?site manager? munito anche di accesso FTP, molto comodo per gestire i nostri siti semplicemente selezionando il sito interessato al nostro sviluppo. Potremo scegliere tra una specie di ?norton commander? munito di due finestre e due rispettive directory (una remota e l’altra locale) oppure con la doppia rappresentazione del sito (ad albero grafico e gestione standard delle directory).

Essendo un prodotto di Macromedia possiamo contare su un’ovvia integrazione completa tra i vari suoi prodotti come Flash per la creazione di filmati, Freehand per la gestione e creazione dei formati vettoriali, Fireworks per la grafica web e Director per la gestione di Shockwave e altri applicativi multimediali. Questo è uno dei punti di forza del prodotto considerando che anche Freehand, Flash e Director occupano una fetta molto importante sia nel mercato per gli strumenti di sviluppo per il web che in quello del publishing, oltre che nella produzione di CD-ROM.

Parlando del codice sorgente, a Macromedia va attribuito il merito di essere stato uno tra i primi produttori a scegliere di non “sporcare” il codice creato automaticamente con l’editing visuale delle proprie pagine e di non imporre standard, come ad esempio accadeva per Front Page 98 che non lasciava libero lo sviluppatore di ?sbagliare? la scrittura del codice poiché al salvataggio lo riscriveva automaticamente.

Infatti con DreamWeaver è stata lanciata la terminologia ?Roundtrip HTML?, ovvero la possibilità di scrivere/modificare/aggiornare il codice in una finestra apposita e ridimensionabile constatando l’immediato aggiornamento nell’area di lavoro visuale, ma soprattutto lasciando la responsabilità e il piacere allo sviluppatore di scrivere il codice senza interventi esterni (come se si stesse usando il notepad).

Questo è importante dato il frequente aggiornamento dei linguaggi dinamici e dell’HTML stesso, se così non fosse saremmo costretti ad avere una copia aggiornata dei nostri prodotti di editing almeno ogni 6 mesi!


Come per Netscape e altri prodotti, anche DreamWeaver può contare sull’utilizzo di plug-in esterni come i tag di Cold Fusion giusto per citarne uno dei tanti, in modo da poter utilizzare un unico strumento per la gestione del sito web. A DreamWeaver ora si associa anche la versione Ultradev che merita particolare attenzione da parte di tutti quegli sviluppatori di siti web dinamici che necessitino l’utilizzo di uno strumento per la gestione di script e applicativi in ASP, Perl, PHP, JSP, e così via, oltre alla normale creazione di pagine web.
Di Ultradev parleremo prossimamente.

Se sono i fogli di stile (CSS) che ci interessano, possiamo contare su una finestra di dialogo che ci permette di impostare il foglio interno alla pagina utilizzando le caselle di spunta, le liste dei parametri e le opzioni incluse nel: una sorta di ?pannello di controllo? del foglio di stile. A mio avviso possiamo considerarlo completo, anche se spero che nella prossima versione di DreamWave si possa contare su un gestore di fogli di stile più simile a Top Style o un’integrazione con lo stesso come succede in Homesite e Cold Fusion Studio, dato che questo programma include anche una preview delle nostre decisioni nel foglio di stile e ci permette di gestire file.css esterni.

Tenendo aperta la parentesi su Homesite, potrà farvi piacere sapere che proprio i prodotti di casa Allaire hanno scelto l’integrazione con DreamWeaver per l’editing delle pagine, potendo passare da un programma all’altro tramite un unico click: l’opzione è attivabile e disattivabile a piacere.

La mancanza che forse si fa più sentire in DreamWave versione base è la possibilità di utilizzare il software anche editor dei linguaggi dinamici e dei fogli di stile, possibilità intesa in un parsing del codice abbastanza soddisfacente e nell’associazione al programma delle estensioni.js,.css,.pl, ecc.: si spera che questa funzionalità venga implementata nelle versioni successive.

Bene, concludendo questa prima parte su DreamWeaver, volevo ricordarvi la casella postale dove inviare i vostri suggerimenti/richieste/critiche, ma soprattutto dove poter partecipare esprimendo la vostra preferenza sugli strumenti di lavoro da voi utilizzati: webtools@bazzmann.xs3.com .

La settimana prossima, come anticipato, partiremo con il sondaggio sullo strumento più utilizzato da webmaster e webdesigner: votate numerosi!

Nella prossima puntata concluderemo parlando delle ultime quattro parti importanti di DreamWeaver: il Quick Tag Editor, i Behaviours, la funzione Clean Up HTML e i Template (molto interessanti per chi ha tante pagine da gestire!).

Per ora ringrazio tutti coloro che ci hanno già scritto fornendoci consigli o la lista dei loro tool preferiti.

Marco Trevisan

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Pubblicato il 12 nov 2000
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