Gates: saremo dei leader migliori
William H. Gates III sente l'odore della vittoria e si prepara a offrire l'onore delle armi ai vinti. E promette: d'ora in poi ci preoccuperemo anche delle altre aziende

Gates, che non ha voluto ammettere un qualsiasi comportamento fuorilegge di Microsoft nel passato e che ha sempre ribadito l'assoluta estraneità dell'azienda alle trame emerse nel dibattimento del processo antitrust, ha sottolineato di sentire sulle proprie spalle, da leader industriale quale è, la responsabilità di condurre la principale softwarehouse del mondo.
Il patto con il Dipartimento della Giustizia americano, come noto, da una parte impedirà a Microsoft di stringere vincolanti accordi "do ut des" con distributori e produttori di computer e dall'altra consentirà alle aziende concorrenti di realizzare software più facilmente integrato con Windows. Un accordo, dunque, che archivia non solo l'ipotesi di smembramento dell'azienda ma anche tutta una lunga serie di sanzioni chieste da 18 stati federali e da numerose imprese dell'hi-tech. Proprio quegli stati, entro martedì, dovranno decidere se firmare l'accordo annunciato dal Dipartimento di Giustizia e quindi se chiudere, in questo modo, un caso che da due anni crea tensioni nella stanza dei bottoni a Redmond...

Ma soprattutto, ha concluso un Gates più rilassato del solito: "Accettiamo queste responsabilità e ci impegnamo a diventare un migliore leader per il settore".
"Noi - si è autocelebrato Gates - intendiamo fare di questo accordo un successo e continuare a fornire nuove importanti innovazioni che diano nuova energia all'economia e migliorino la vita della gente".
Sulla eventualità che gli Stati che si sono associati nell'accusa nel processo antitrust possano decidere di non firmare l'intesa si è invece pronunciato Steve Ballmer, CEO Microsoft: "Speriamo che gli Stati vorranno firmare l'accordo dopo averne studiato tutti i dettagli".
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