Dossier/ Buongiorno denuncia Punto Informatico

Dossier/ Buongiorno denuncia Punto Informatico

Due tra i protagonisti più longevi della rete italiana arrivano ai ferri corti. Di mezzo ci sono gli indirizzi email e la privacy degli utenti. Ecco tutti i particolari di quanto sta accadendo
Due tra i protagonisti più longevi della rete italiana arrivano ai ferri corti. Di mezzo ci sono gli indirizzi email e la privacy degli utenti. Ecco tutti i particolari di quanto sta accadendo


Roma – Mauro Del Rio e la Buongiorno S.p.A. non ci stanno e hanno deciso di condurre in giudizio Punto Informatico. Il quotidiano elettronico è accusato di aver “diffuso notizie e apprezzamenti denigratori” sulle attività via email di Buongiorno, al punto da creare una “suggestione” che potrebbe aver indotto gli iscritti alle mailing list create da Mauro Del Rio a dubitare della “legittimità del comportamento di Buongiorno” riguardo gli indirizzi email.

L’atto è scattato dopo la risposta alla lettera inviata a fine ottobre 2000 dai legali di Mauro Del Rio ad Andrea De Andreis, editore di Punto Informatico. In quella risposta Punto Informatico rigettava con forza tutte le accuse che sono poi divenute oggetto dell’atto di citazione contro PI. La prima comparizione davanti al giudice è prevista per il 23 febbraio 2001.

Nelle pagine seguenti è possibile leggere l’intero scambio epistolare e l’atto della citazione in giudizio, nonché la reazione del direttore editoriale di Punto Informatico, Paolo De Andreis. Nei riferimenti Web di queste pagine i due articoli al centro delle accuse della Buongiorno SpA.

Con questo dossier, che amplieremo presto con i documenti salvati negli archivi più remoti di PI, vogliamo portare alla luce una vicenda che, a noi, risulta veramente incredibile.


Roma – Questo commento non avrei mai voluto scriverlo, perché nasce da quel genere di tempeste che solo il silenzio può lentamente far cessare. Ma è sicuramente doveroso informare i lettori di quanto sta accadendo.

Bisogna infatti sapere, per dirne una, che le accuse di Buongiorno non sono nuove e sono già state presentate a Punto Informatico, via telefono e poi via avvocati. PI le ha rigettate interamente e, come proprio costume, ha comunque offerto in tutte le occasioni ampio spazio di replica a Buongiorno. Buongiorno ha però rifiutato questa offerta e ha rifiutato anche la spiegazione scritta contenente i motivi per i quali Punto Informatico ritiene ingiuste le accuse rivolte, motivi spiegati punto su punto e che avevamo sperato sarebbero bastati a chiarire agli avvocati e ai gestori di Buongiorno non solo la buona fede dei nostri articoli ma anche l’assenza di qualsiasi intento diffamatorio.

Ci eravamo sbagliati: nei prossimi giorni conosceremo con certezza le date e i dettagli dell’udienza con cui si avvierà il processo voluto da Buongiorno.it.

Il doloroso stupore con cui dobbiamo fare i conti è quello di chi vede un vecchio “compagno di ventura” trasformarsi in un avversario che sembra pronto ad aggrapparsi a qualsiasi teorema per quanto inconsistente pur di incedere con passo pesante su un cammino pernicioso.

Sì, perché Punto Informatico e Buongiorno sono stati amici (vedi, per esempio, questa pagina ) quando in Italia su Internet eravamo quattro gatti, quando la stampa ufficiale urlava i pericoli della Rete e Costanzo ne chiedeva la chiusura. Tempi epici, perché tutto quello che facevamo sembrava rivoluzionario. Un gran bel periodo, e all’epoca Buongiorno era un’iniziativa “a conduzione familiare”, con un sito simpaticissimo che nel tempo veniva “decorato” dai fan della famosa prima newsletter di Buongiorno.

Poi ci si è persi per strada, divisi dal poco tempo a disposizione e dalle lontananze geografiche. E ora, senza avere nulla in mano se non un risibile teorema accusatorio, Buongiorno.it ci manda questa citazione. Che dire? Ci prepariamo a difenderci dall’amico di un tempo con il dolore nel cuore, con la risolutezza della ragione e con l’aiuto di tutti coloro che in questi giorni, e nei prossimi, hanno voluto e vorranno appoggiare questo giornale.

Paolo De Andreis


Ecco il contenuto della raccomandata inviata ad Andrea De Andreis Editore dai legali della Buongiorno Spa.

Oggetto: Buongiorno.it / Punto Informatico

La nostra cliente Buongiomo.it S.p.A. ci ha dato incarico di tutelare i Suoi interessi in relazione a quanto segue.

Ormai da mesi, la Vostra testata Punto Informatico diffonde notizie e apprezzamenti denigratori dell’attività della nostra cliente, pubblicando commenti, tutti negativi, e notizie spesso inesatte, superate e comunque funzionalmente orientate alla denigrazione; ciò che evidenzia a posteriori un’attività volta ad accreditare, nella comunità dei fruitori di Internet, l’idea che Buongiomo.it adotti un comportamento aggressivo nei confronti degli utenti e poco rispettoso delle norme deontologiche condivise dagli operatori del settore.

Tali illeciti culminano nella recentissima pubblicazione dell’articolo (non firmato) intitolato Bonino, mai tanto spamming in Italia , pubblicato il giorno 12 ottobre 2000, nel quale si legge:

Ad amplificare l’impatto di quelle email anche il ricorso agli indirizzari di numerose mailing lists, da quelli di Netfratemity a quelli di Buongiorno.it, che sono stati “prestati” in qualità di veicolo commercial-propagandistico del messaggio politico. Risultato ovvio è che numerosi sono gli utenti, soprattutto coloro che conducono una intensa attività online, che hanno visto arrivare quel messaggio non richiesto non una, ma numerose volte nelle proprie caselle di posta elettronica.

E ‘ falsa l’affermazione che le mailing lists gestite da Buongiorno.it siano state “prestate”, messe a disposizione o in alcun modo utilizzate dall’Associazione Politica Nazionale Lista Marco Pannella come da qualsiasi altro soggetto terzo, per finalità diverse da quelle comunicate ed approvate dagli iscritti alle liste.

L’Associazione Politica Nazionale Lista Marco Pannella ha semplicemente acquistato spazi pubblicitari all’interno delle newsletters gestite da Buongiorno.it; attività questa certamente legittima e rientrante nelle facoltà del Partito Radicale come di ogni soggetto interessato.

Dobbiamo inoltre evidenziare come l’articolo in parola suggerisca al lettore la conclusione che l’attività di spamming effettuata dall’Associazione abbia raggiunto risultati dannosi su larga scala proprio per effetto dell’ipotizzato illegittimo utilizzo delle mailing lists gestite da Buongiorno.it.

Si tratta di una suggestione – ovviamente infondata data l’inesistenza del fatto che la presuppone – ottenuta mediante l’utilizzo di espressioni quali: Ad amplificare l’impatto di quelle email anche il ricorso agli indirizzari di numerose mailing lists e mediante la prefigurazione immediata, all’interno dello stesso paragrafo, del risultato ovvio che sarebbe consistito nella ricezione di numerosi messaggi non sollecitati da parte degli utenti. L’articolo, quindi, suggerisce l’idea dell’esistenza di un nesso causale diretto fra il successo dello spamming e l’intervento che Buongiorno.it avrebbe posto in essere.

Pur prescindendo in questa sede dal probabile rilievo penale assunto dalle condotte contestate – e riservando comunque l’azione anche in tale sede qualora se ne presentasse la necessità – gravi illeciti civili sono stati posti in essere, hanno già provocato danni alla cliente e minacciano di causarne altri. La denigrazione è stata tanto efficace da causare la pubblicazione su almeno due quotidiani di articoli relativi alla supposta cessione di nominativi per facilitare lo spamming da parte del Partito Radicale (cfr. il Foglio, 14 ott. 2000 e Il Giorno, 6 giugno 2000) e la vicenda è stata ripresa anche da Neapolis, rubrica del TG3 trasmessa su tutto il territorio nazionale da Rai Tre in data 12 ottobre 2000.

Oltre al danno all’immagine contestiamo il verificarsi di un danno all’avviamento commerciale e di un danno da mancato profitto allo stato da quantificare, tuttavia sicuramente ingente.

Pertanto Vi diffidiamo dal proseguire nelle descritte attività denigratorie ed invito a prendere immediato contatto con questo studio, in persona degli avv.ti. Lorenzo de Martinis e Luca Pastorelli al fine di concordare misure atte ad assicurare la pubblicazione con eguale risalto della verità ed il ristoro dei danni subiti. In difetto di pronto riscontro, abbiamo già ricevuto mandato di agire giudizialmente.

Distinti saluti.
Avv. Lorenzo de Martinis
Avv. Luca Pastorelli
C.C. Avv. Alberto Maria Fomari

Riferimenti:
L’immagine della raccomandata a PI (pagina 1)
L’immagine della raccomandata a PI (pagina 2)
L’immagine della raccomandata a PI (pagina 3)


Di seguito la risposta inviata da Punto Informatico attraverso i propri legali con il rigetto punto su punto di tutte le accuse teorizzate dagli avvocati della Buongiorno S.p.A

“(…) Cari colleghi,
Formulo la presente per conto di Punto Informatico, che mi ha incaricato di riscontrare la Vostra lettera del 27 ottobre 2000, con la quale ipotizzate che la suddetta testata giornalistica telematica stia svolgendo un’attività denigratoria nei confronti della Vostra assistita Buongiorno.it.

Al riguardo, ho attentamente esaminato quanto pubblicato da Punto Informatico in relazione a quanto dedotto dalla Vostra cliente, e non posso che respingere le Vostre osservazioni, in quanto del tutto infondate.

Lungi infatti dall’effettuare una campagna denigratoria nei confronti della Buongiorno.it, la testata giornalistica Punto Informatico sta semplicemente esercitando il proprio diritto di cronaca, portando alla evidenza dei propri lettori comportamenti sulla rete a dir poco discutibili della Vostra assistita e di altre realtà. Nell’unico articolo citato esplicitamente dalla contestazione, peraltro, in nessun modo Punto Informatico parla della Vostra assistita come di uno spammer ma semplicemente come di un’azienda che ha prestato i propri servizi ad uno spammer.

Ma sotto questo profilo, quanto riportato in altri articoli pubblicati da Punto Informatico trova invece riscontro nella realtà dei fatti, documentati e documentabili; ed è sorprendente che la Vostra cliente, anziché scusarsi pubblicamente con gli utenti della rete per comportamenti palesemente contrari alla Netiquette, addirittura minacci Vostro tramite azioni giudiziarie nei confronti di chi, fra i danneggiati stessi, cerchi di far valere i propri diritti violati.

Ricordo al riguardo che la Vostra cliente, allorché ha sottoscritto la lettera di assunzione di responsabilità per ottenere dalla Registration Authority l’assegnazione del nome a dominio Buongiorno.it, si è impegnata a seguire le RFC 1855 e 2635 (reperibili agli indirizzi ftp://ftp.nic.it/rfc/rfc2635.txt e ftp://ftp.nic.it/rfc/rfc2635.txt, meglio conosciute come “netiquette” ( http://www.nic.it/NA/netiquette.txt ), che vietano esplicitamente lo spamming, ossia la spedizione di messaggi e-mail non sollecitati.

Orbene, è un dato di fatto che dal dominio buongiorno.it è originato nel mese di ottobre una notevole quantità di spam (io stesso ho ricevuto nella mia casella decine di tali messaggi). E ‘ altrettanto un dato di fatto che ciò è stato segnalato da svariati utenti agli organi del NIC a ciò preposti, che hanno richiesto alla Vostra cliente di cessare tale pratica, senza che a tale richiesta sia stato dato seguito.

Non è certo il caso di ricordarVi che lo spamming costituisce un illecito civile in Italia, ed è addirittura un reato nei paesi tecnologicamente più avanzati. Così come è appena il caso di sottolineare che il titolare del nome a dominio è responsabile dello spam che viene distribuito attraverso le proprie liste. Il perché è evidente. L’invio di posta elettronica non sollecitata (spamming) si effettua mediante l’uso di risorse di rete altrui, che da tale uso illegittimo e non autorizzato da parte degli spammer ricevono un evidente danno.

La Vostra pretesa che l’affermazione di Punto Informatico secondo cui lo spamming è stato amplificato dal ricorso a mailing list sarebbe falsa, è del tutto priva di fondamento. Testi della Bonino sono infatti pervenuti agli utenti della rete da messaggi inviati dal dominio buongiorno.it, ossia sono stati ritrasmessi utilizzando i list server di buongiorno.it. Di fatto, quindi, buongiorno.it ha offerto le proprie mailing list agli spammer pur non comportandosi, in questo caso, come tale ma limitandosi a prestarsi come veicolo.

E ‘ quindi altrettanto infondata la Vostra pretesa risarcitoria secondo cui gli articoli di Punto Informatico sarebbero stati la base di analoghe notizie pubblicate da “Il Foglio” e dal TG3. Se ciò fosse vero, Punto Informatico ne sarebbe ovviamente lusingato; ma così non è. Le notizie sono state riportate da tali testate perché gli episodi di spamming posti in essere dal cliente della Vostra assistita, azienda leader di mercato, sono stati effettivamente ripetuti e a causa dei servizi forniti dalla Vostra assistita hanno contribuito alla pesantezza e alla pressione complessiva dello spamming.

Respingo pertanto in toto, a nome di Punto Informatico, le accuse contenute nella Vostra lettera del 27 ottobre 2000.

A titolo personale, invece, dato il Vostro stretto rapporto con la Buongiorno.it, Vi chiedo cortesemente di invitare la Vostra cliente a smettere di inviare (o permettere a terzi di inviare attraverso le sue mailing list) spam sulla rete. E ‘ veramente sgradevole perdere decine di minuti al giorno ad esaminare messaggi pubblicitari non richiesti. E questo, per me e per Voi cui il tempo ha un effettivo valore, concorderete che, oltre che sgradevole, è un vero e proprio danno.”


Qui di seguito riproponiamo le immagini delle pagine che compongono la citazione pervenuta ad Andrea De Andreis Editore. Vale la pena ricordare che quanto esposto nella citazione è la sola “campana” della Buongiorno SpA. La versione integrale dei rilievi di Punto Informatico sarà resa nota non appena possibile.

Riassumendo, in buona sostanza nella citazione vengono ripercorse le tracce già contestate con la prima raccomandata e viene aggiunto, oltre ad un maggior dettaglio, anche un nuovo teorema sulla questione: la concorrenza da parte di Punto Informatico come gestore di mailing list.

La citazione si compone di 13 pagine:

Pagina 1 : presentazione dell’azienda Buongiorno Spa, dei suoi rappresentanti legali e delle attività (“La società attrice: l’idea e la sua affermazione”).

Pagina 2 : presentazione di Punto Informatico (“La testata e le attività”). “Il caso Bonino” e l’articolo Bonino, mai tanto spamming in Italia .

Pagina 3 : Buongiorno sostiene che le sue liste non sono state “prestate” ma utilizzate legittimamente (“I fatti in realtà”). Il teorema accusatorio.

Pagina 4 : il dubbio negli utenti per via dell’uso di “prestate” scredita Buongiorno.

Pagina 5 : citazione de il Foglio (nb: spariscono quelle de Il Giorno e della trasmissione Rai sventolate nella prima lettera). “In diritto”.

Pagina 6 : le inadempienze di PI e le altre accuse.

Pagina 7 : “Atti di concorrenza sleale per denigrazione”, “Ancora sulla denigrazione: i precedenti rapporti fra Buongiorno e Punto Informatico”.

Pagina 8 : Ancora sui rapporti e il teorema della rottura. L’articolo Contrappunti.it/Se la rete è buongiorno

Pagina 9 : Ancora sull’articolo.

Pagina 10 : “I Danni” e citazione di Andrea De Andreis Editore e di Roberto De Andreis, direttore responsabile.

Pagina 11 : convocazione e accertamenti richiesti.

Pagina 12 : firme.

Pagina 13 : relazione di notifica.

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Pubblicato il 20 dic 2000
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