I net-pirahnas

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I gestori delle liste "vendute" vogliono costringere il provider che ha tradito la loro fiducia a pagare il prezzo più alto possibile
I gestori delle liste "vendute" vogliono costringere il provider che ha tradito la loro fiducia a pagare il prezzo più alto possibile


Web (internet) – La notizia è di quelle che danno da pensare: “Esosoft” un web-provider statunitense ha ceduto a “Topica” tutte le liste di discussione che
ospitava e per le quali si era fatto regolarmente pagare.

Tutto è iniziato due giorni fa quando tutti gli owner delle mailing list ospitate da “Esosoft” hanno ricevuto un mail di questo tenore:
“Cari owner, nel giro di una settimana le vostre liste verranno spostate su Topica, un nuovo servizio di gestione di mailing list che non vi costerà più un soldo, in cambio ogni messaggio che passerà sulle vostre liste porterà un annuncio pubblicitario”.

Fino a questo momento “Esosoft” per poche decine di dollari all’anno era in grado di ospitare una lista di discussione e di farla gestire direttamente dall’owner. Non sappiamo precisamente quante erano le liste ospitate (a pagamento) sul server di questa “corporation” statunitense, sicuramente diverse centinaia, alcune delle quali anche con migliaia di iscritti.

Come è evidente siamo in presenza di una duplice scorrettezza da parte di “Esosoft”: per prima cosa la trasformazione radicale di un contratto, da oneroso a gratuito, con un preavviso decisamente minimo e in secondo luogo il chiaro intento di utilizzare gli indirizzi degli iscritti alle varie liste per scopi diversi da quelli previsti. Per non parlar poi del fatto che se un owner ha deciso di pagare per un servizio che poteva avere anche gratis (tramite uno dei tanti “FreeList” esistenti) era anche per non avere pubblicità non desiderata fra i piedi.

Per adesso, nonostante le proteste degli owner, sembra che “Esosoft” non abbia nessuna intenzione di fare marcia indietro; intanto molti dei gestori delle liste “vendute” si sono messi in contatto fra loro e stanno discutendo su quello che accade, scambiandosi suggerimenti per soluzioni alternative ed idee per costringere il provider che ha tradito la loro fiducia a pagare il prezzo più alto possibile per l’operazione truffaldina di cui si è reso responsabile.

Ma forse la cosa non è finita qui, gira voce che “Topica” stia cercando di acquisire, anche da altri provider compiacenti, quante più mailing list possibile, come ha già fatto con quelle dell'”Institute for Global Communication” che raccoglie alcune liste storiche di Internet.

Un altro piccolo pezzo della Rete in pasto ai net-piranhas.

Giuseppe

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Pubblicato il
21 dic 1999
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