Roma – Quello che ormai è sotto l’occhio di tutti e che viene continuamente sottolineato da martellanti pubblicità è ora “ufficiale”: le tariffe telefoniche in Italia si vanno riducendo. Lo ha confermato L’ISTAT, l’Istituto nazionale di statistica.
Analizzando l’andamento dell’inflazione in questi mesi e a marzo in particolare, l’ISTAT ha rilevato che rispetto a marzo 2000 i costi delle comunicazioni telefoniche e postali nonché quelli degli apparecchi telefonici è sceso complessivamente del 2,2 per cento. Una riduzione progressiva, dunque, che conferma la discesa dello 0,1 per cento registrata per il mese di febbraio 2001.
Di interesse anche la conferma che i telefoni cellulari costano meno, effetto di un mercato in cui l’offerta da qualche tempo sembra superare la domanda. Secondo l’ISTAT, infatti, proprio il calo del prezzo dei telefonini ha spinto verso il basso l’indice generale del settore delle comunicazioni.
I dati dell’ISTAT sembrano comunque confermare le rilevazioni che provengono dagli osservatori indipendenti che già nei mesi scorsi avevano segnalato un andamento dei prezzi tendente verso il basso. Una tendenza dovuta anche ai pacchetti tariffari dei servizi voce, che sempre più spesso integrano offerte “flat” e che riducono il divario dei costi tra urbane e interurbane. Unica eccezione le tariffe dei cellulari, che rimangono decisamente elevate nonostante un regime di crescente concorrenza.